TERMOLI _ Anche quest’anno ha preso avvio l’attività del Centro di aiuto allo studio gestito dall’Associazione di Volontariato “Scuola e Famiglia” per bambini delle scuole primarie e ragazzi delle scuole secondarie del primo ciclo. Si tratta di un Centro di aiuto-accompagnamento-sostegno allo studio denominato “Le Fond de l’Étang”.

Esso non è un doposcuola nel senso tradizionale del termine, perché non vuole innanzitutto “controllare” lo studio, ma motivarlo e sostenerlo attraverso una compagnia di persone adulte; il fine Centro, infatti, non è solamente quello di far studiare i ragazzi, ma di farli crescere nell’esperienza dello studio, affinché scoprano il fascino della conoscenza, che non è un fatto solo intellettuale, ma presuppone una posizione umana adeguata, che si può imparare attraverso la compagnia di chi già la vive.

L’affermazione del valore della persona e l’attenzione, quindi, al singolo, nel tentativo di conoscerlo e di aiutarlo ad esprimersi, costituiscono pertanto la costante e prioritaria preoccupazione metodologica dei volontari del Centro. I destinatari dell’attività sono gli alunni delle scuole primarie e delle scuole medie superiori di I° grado di Termoli (e non solo), dando priorità a quelli provenienti da famiglie con difficoltà e con problematiche di integrazione (in particolare, bambini rom, extracomunitari, etc.). L’obiettivo principale che tale attività intende conseguire è quello di attivare processi di cambiamento nel modo di affrontare, da parte del minore, il problema dello studio, sia sotto il profilo del significato che gli viene attribuito, sia delle modalità con cui viene sviluppato; in questo modo sarà possibile anche contrastare il fenomeno della dispersione scolastica: quella difficoltà che un soggetto ha nell’usare le proprie capacità che possono portare all’irregolarità del percorso formativo o alla sua interruzione definitiva o per lunghi periodi.

Il metodo del Centro “Le Fond de l’Étang” è basato su una proposta che è fatta alla libertà del ragazzo, che infatti frequenta il Centro senza essere obbligato, come è invece per la scuola. Esso è finalizzato a rendere possibile un clima che possa favorire una valenza educativa, valenza che viene sottolineata dalla presenza, oltre che di insegnanti, anche di altre persone (professionisti, insegnanti in pensione, studenti universitari, volontari del servizio civile) che sono disponibili ad aiutare – in modo assolutamente gratuito – gli studenti che frequentano il Centro. Nella nostra esperienza di rapporto con i ragazzi che vivono difficoltà, disagi e disorientamento (di cui l’insuccesso scolastico è, spesso, più una conseguenza che una causa) è emerso che l’affronto e l’approccio di tale problematica ed il relativo lavoro di recupero se si orientano esclusivamente su un piano nozionistico, non riescono spesso a modificare atteggiamenti di chiusura e disaffezione verso la scuola.

Sicuramente di vitale importanza perché ciò possa avvenire è l’avere a disposizione spazi propri in cui potersi concentrare con tranquillità ed affrontare la fatica dello studio con l’aiuto di persone (che svolgono un compito sussidiario ed integrativo rispetto alla scuola e alla famiglia) che non si limitano alla semplice vigilanza, ma vengono coinvolti direttamente nel lavoro degli alunni; ma la condizione più importante (non sempre sufficiente, ma certamente ineliminabile) è che il ragazzo si senta accolto e accettato per quello che è dagli adulti operatori: solo l’avvertire un clima di positiva accoglienza della propria persona può infatti favorire quell’accettazione di sé stessi (e degli altri) che costituisce il presupposto di ogni possibile progresso. Tutti quelli che vogliono conoscere l’esperienza del Centro possono rivolgersi presso la sede in Corso Nazionale n° 78, dove i ragazzi tutti i pomeriggi della settimana, esclusi i prefestivi ed i periodi di vacanza scolastica, partecipano alle attività proposte.

Articolo precedenteKur binjën shi libre, lehen mëndimet! Quando piovono libri, crescono le idee a Montecilfone
Articolo successivoAssemblea Pd sulla conseguenze negative dei tagli nelle finanziarie