TERMOLI – Frequentavano la spiaggia durante gli orari di ufficio, si dedicavano allo shopping, alle commissioni personali, a fare la spesa al supermercato piuttosto che seguire gli utenti in attesa o in lista per prestazioni amministrative o sanitarie. Asrem Termoli: partono le udienze preliminari per i 30 assenteisti tra medici, infermieri, fisioterapisti e impiegati, tutti già sospesi dal lavoro per due mesi.

All’indomani della “pioggia” di richieste di rinvio a giustizio fatte scattare dalla Procura di Larino a carico di 30 dei 52 dipendenti dell’Azienda sanitaria della città, coinvolti nell’inchiesta sull’assenteismo dei carabinieri del Nucleo antisofisticazione di Campobasso, partono ora le prime udienze che vedranno come protagonisti assoluti proprio loro, gli assenteisti. Ma le novità non finiscono quì. I giudici del Tribunale di Larino hanno deciso di affrontare ognuno dei dipendenti “pizzicati” lontano dall’Asrem negli orari d’ufficio, singolarmente o, in alcuni casi, insieme al proprio complice, ovvero colui che timbrava il cartellino mentre il collega era fuori a dedicarsi ad altre faccende. Una metodologia particolare, quella decisa per tale procedimento giudiziario, utilizzata appositamente per evitare di far slittare continuamente le udienze a causa di problemi ed errori di notifiche e, quindi, evitare il rischio prescrizione.

Di conseguenza i 30 per i quali è stato chiesto il rinvio a giudizio dovranno presentarsi separatamente sulla base di udienze scaglionate, oltre 15, in settimane diverse, nei prossimi mesi, a partire da fine marzo a novembre prossimo. In questi giorni sono in corso le notifiche della fissazione delle date delle diverse udienze preliminari, buona parte concentrate tra aprile, maggio e giugno prossimo. Sono, dunque, arrivati al pettine i nodi per chi ha preferito godersi il bel sole e le compere invece di stare dietro la scrivania o al San Timoteo.

Ma c’è di più. Una seconda tranche di indagati per assenteismo potrebbe finire davanti al Gup. La Procura frentana dovrà decidere anche a carico degli altri 14 dipendenti, coinvolti nell’inchiesta dei Nas per i quali era stata chiesta la sospensione, ma c’è stata la punizione da parte della commissione disciplinare dell’Asrem in quanto la loro posizione era stata giudicata marginale. Per loro, dunque, nessuna sanzione di 60 giorni di “stop” lavorativo ma restano indagati. Complessivamente le persone destinatarie di avviso di garanzia, dopo l’indagine dei Nas, sono state 52. Per 44 c’è stata la richiesta di sospensione dal lavoro ma per 30 è arrivato il provvedimento disciplinare.

Per i restanti 8 c’è stato un primo stralcio dal procedimento e, di conseguenza, potrebbe essere imminente l’archiviazione. Più di qualcuno ci spera. La Procura frentana è al lavoro anche su un altro filone di indagine, sempre legato all’assenteismo nell’azienda sanitaria di Termoli e del Basso Molise, condotto dalla Guardia di Finanza della città.

I finanzieri sono impegnati anche sull’altra scottante inchiesta, tuttora in corso, che riguarda gli “imboscati” nell’ospedale San Timoteo e negli uffici amministrativi. Su questo fronte, sono finiti nel mirino delle Fiamme Gialle della città una cinquantina di persone, per lo più infermieri. Non si escludono, quindi, novità anche eclatanti entro qualche tempo.

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Antonella Salvatore
Giornalista professionista, Direttrice di myTermoli.iT e myNews.iT e collaboratrice AnSa

1 commento

  1. osservatore
    se ci sono prove schiaccianti. pedinamenti, filmati c’è poco da giustificare. Quello che inquieta noi comuni mortali è perché altre indagini , ancora più gravi, sono ferme , tipo: i 50 imboscati asrem, che continuano a godere dei posti privilegiati nonostante l’indagine sia stata chiusa già da parecchi mesi e i nomi dati alla Procura di Larino e i consiglieri regionali che spendevano i nostri soldi ,senza rendicontare , per i loro piaceri a Roma e quant’altro. lA GIUSTIZIA DEVE ESSERE UGUALE PER TUTTI.