Ospedale san Timoteo Termoli
Ospedale san Timoteo Termoli, tenda da campo pre-triage

TERMOLI – Il Molise, con la sua bassa densità demografica e quanto registrato nella prima ondata, nella seconda ondata che stiamo vivendo doveva essere ricorsa dal Covid, invece si ritrova a rincorrerlo, e con affanno. 

Aver individuato nella rete ospedaliera per il Covid-19 il Cardarelli come ospedale Hub Covid e Spok il San Timoteo e il Veneziale si sta dimostrando una scelta inappropriata considerato che i posti letto di malattia infettiva e quelli di Terapia Intensiva, da tempo, al Cardarelli, sono sempre prossimi alla saturazione, pur utilizzando la cosiddetta area grigia, prevista solo per trattenere i soggetti da ricoverare al San Timoteo e al Veneziale, probabili positivi e in attesa dell’esito del tampone. Da quanto è dato sapere ormai anche gli ospedali Spok, ospitano per giorni soggetti positivi, non gravi, prima di essere trasferiti al Cardarelli, e quindi fungere anche essi come ospedali Covid. 

Ciò, presumibilmente, ha fatto crescere il rischio di infettare personale sanitario in servizio e/o altri soggetti ricoverati per altre patologie, come pare sia avvenuto. Di recente si è appreso di ricoverati nel reparto di Medicina del San Timoteo, risultati positivi al Covid  e trasferiti al Cardarelli e al SS. Rosario di Venafro.

Continuano a giungere dati giornalieri di grave preoccupazione: Rt di valore tra i più elevati nazionali, la percentuale dei posti letto in malattia infettiva e Terapia Intensiva prossimi e a volte superiore ai limiti indicati del 40% e 30%, oltre e soprattutto il costante numero dei decessi giornalieri che si registra in questa seconda ondata, che seppur lievemente inferiore alla media nazionale, che nell’ultima settimana risulta del 8,61 per centomila abitanti, il Molise  figura tra i valori maggiori registrati .

Appare sempre più evidente l’affanno in cui versa il sistema sanitario regionale. Non da meno è importante lo stato in cui versa quel poco personale in servizio che è ormai stremato da turni di lavoro non più sostenibili. Ciò  fa crescere il rischio di non avere l’efficienza necessaria a  garantire le cure essenziali ai cittadini sofferenti, non solo di Covid, ma soprattutto di altre patologie.

È tempo di cambiare marcia! Sembra sia prossima una nuova ordinanza del Presidente Toma, con provvedimenti restrittivi in alcuni settori. Sarebbe stato opportuno provvedere già da qualche tempo, abbandonando “ottimismo e fierezza” di essere il Molise tra le regioni in  “Zona gialla”. Molte di queste regioni hanno programmato e operato ben diversamente da noi.

Dopo l’Alto Adige, di recente anche altre regioni: Abruzzo, Marche, Sardegna, per non parlare del Veneto, Emilia Romagna e altre ancora, hanno deciso di fare uno screening di massa gratuito e volontario, utilizzando test rapidi antigenici capaci di dare risposte in pochi minuti per poi sottoporre a tamponi molecolari i soggetti che hanno avuto risposta positiva al Covid.

Come già indicato torniamo a ritenere opportuno eseguire anche in Molise uno screening di massa volontario e gratuito con test rapidi antigenici di ultima generazione. 

Lo sforzo anche economico che la regione andrà a compiere con lo screening, aiuterà ad arginare gli effetti devastanti della pandemia, sgravando il lavoro negli ospedali, e quindi a garantire e migliorare la salute dei Molisani. 

Considerata la facilità di esecuzione e la brevità dei tempi di risposta di questi test, lo screening potrà avvenire in brevissimo tempo, si potrà coinvolgere oltre che il personale sanitario dell’Asrem, la Protezione Civile e anche le associazioni di volontariato: Croce Rossa, Ordini Professionali, Organizzazioni Sindacali, la Misericordia, nonché Associazioni e Comitati, e altri ancora.

Il Comitato San Timoteo sin da ora è disponibile a dare il proprio contributo all’operazione, in base alla professionalità, capacità, ed esperienza degli associati. 

Altro intervento che il Comitato ritiene opportuno e necessario, come già richiesto  sin nella prima ondata della pandemia, è quello di potenziare il laboratorio molecolare dell’ospedale San Timoteo con l’acquisto di una nuova macchina per processare i tamponi molecolari, ancor meglio se venisse eseguito il potenziamento anche del laboratorio molecolare del Veneziale. 

In tal modo si potranno eseguire oltre 2500 tamponi al giorno, realizzando un buon tracciamento per la nostra popolazione di solo 300 mila abitanti. Immaginiamo i benefici che avremmo avuto se questa nostra richiesta fosse stata accolta sin dall’inizio della seconda ondata pandemica già ampiamente preannunciata dalla maggioranza del mondo scientifico. 

Non meno importante è ritrovare l’unità di intendi e azione da parte dei soggetti preposti alla programmazione sanitaria, sotterrando “l’ascia di guerra” e utilizzando tutte le capacità ed energie a beneficio esclusivo della collettività. 

Ciò vale ancor più per la nostra classe politica e amministrativa, in primis la delegazione parlamentare, senza distinzione di appartenenza, a rappresentare al governo e al parlamento le esigenze dei cittadini di cui hanno onore ed oneri di rappresentare, dimostrando di non essere “leoni” in casa e “pecoroni” fuori. 

È giunto il momento di dimostrare la massima determinazione, al punto di dichiarare di non sostenere iniziative di governo se non vengono accolte le richieste di supporto al servizio sanitario regionale che da tempo,nonostante i vari Commissari, non è più in grado di tutelare la salute dei molisani tutti.

I Molisani sono stanchi. Attendono solo concretezza e soluzione dei gravi problemi che li attanagliano.

Nicola Felice

Presidente Comitato San Timoteo

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