ChimissoSbrocca
Chimisso (Vicesindaco e Preside Alberghiero) e il Sindaco Sbrocca
TERMOLI – Tutti d’accordo che la scuola debba aprirsi al mondo reale. Tutti d’accordo che nella scuola entrino gli stimoli prima considerati estranei al mondo della scuola e tutti d’accordo che su questi temi si debba discutere. Ancor più quando si tratta di argomenti che, nel bene e nel male, sono destinati a segnare il futuro dei giovani. A Termoli un tema forte è, ovviamente, costituito dal progetto del tunnel e del parcheggio interrato e, quindi, bene hanno fatto un paio di scuole termolesi ad aprirsi a questo tema.
Però…
Ci sono alcuni però.

La presenza di una sola parte ha trasformato in una campagna pubblicitaria quello che avrebbe potuto essere una occasione informativa più completa. Vista la delicatezza dei temi e visto che non tutti sembrano d’accordo con il progetto sarebbe stato più corretto se fosse stata data una informazione esaustiva presentando anche le ragioni di chi non è d’accordo.

Ma il garante non avrebbe dovuto garantire una corretta e completa comunicazione? Ma se è stato lui a presentare il progetto, e senza una controparte, non rischia (forse) di diventare piuttosto il garante degli interessi dell’impresa e dell’amministrazione?
Ma è stato fatto presente agli studenti che oltre tremila termolesi hanno chiesto di poter esprimere il loro parere su questo progetto e che il referendum è stato impedito in maniera pretestuosa? Agli studenti è stato ricordato che esprimere il proprio parere è un diritto e che il fatto di non essere d’accordo su qualcosa non vuol dire assolutamente appartenere a quel fantomatico elenco di “quelli che dicono sempre di no”? Non dicono sempre di no, tant’è vero che molti, per esempio, avevano detto “si” all’attuale amministrazione in occasione delle ultime elezioni comunali e che sarebbero ben felici di collaborare su altri progetti e in altre prospettive. Questa volta e su queste scelte (unilaterali) però non tutti sono d’accordo.

Ma è stato spiegato agli studenti che il dibattito pubblico non consentirà che piccoli aggiustamenti a un progetto già deciso e solo se e come converrà all’impresa? Il dibattito pubblico diventa un potente strumento di pianificazione consapevole e socialmente rilevante solo nei casi in cui c’è il reale (e preventivo) coinvolgimento delle comunità interessate. Lo dimostrano, tra l’altro, quello che sta succedendo nelle università (lo IUAV di Venezia conduce da 15 anni un corso di perfezionamento dedicato proprio all’Azione locale partecipata e Dibattito pubblico) e le esperienze che tanti comuni stanno sviluppando. A Termoli si ha, invece, l’impressione che il dibattito pubblico sia un coniglio tirato fuori dal cilindro per trovare un esito a una situazione che cominciava a sfuggire di mano.

Ma è stato spiegato agli studenti che il tunnel e il parcheggio interrato sono soltanto una parte del progetto e che (la chiamano “compensazione” e perché non se ne parla mai?) dietro c’è una forte privatizzazione del territorio e delle sue risorse? Non è cosa da poco soprattutto in un istituto alberghiero di fronte a giovani che vogliono legare il loro futuro ad attività ricettive che si spera siano di buon livello e a un turismo capace di accoglienza e scambi culturali piuttosto che di appartamenti vista mare e giostrine. A meno che non li si voglia assumere nei due o tre bar con i tavolini sulla spianata di S.Antonio.

Ma sanno gli studenti che le tendenze più attuali della pianificazione urbana prevedono la riorganizzazione delle periferie e l’alleggerimento dei centri ricorrendo a parcheggi esterni e penetrazioni con mezzi leggeri di superficie? A Termoli si è previsto l’esatto contrario creando nuovi attrattori di traffico e prevedendo (che combinazione!) la gestione di tutti i parcheggi in un’area molto più ampia.

Ben vengano occasioni di incontro e di riflessione con i giovani ma questi incontri dovrebbero favorire conoscenze e capacità di critica e non dare solo informazioni parziali che giustificano quella che, in fin dei conti, sembra una grande operazione immobiliare che porterà solo scarsi benefici alla comunità.

Luigi Marino

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