Intervista fantastica a Vasselucce Sciarretta – che fa parte di quel 25% di “DELUSI” – sulle prossime elezioni comunali che daranno a Termoli un nuovo sindaco.

Come mai questa  pesante indecisione?
La risposta è molto semplice ma allo stesso tempo complessa.

Si spieghi meglio.
Ho una certa età e ne ho visto passare di governanti e gente che ha fatto promesse che poi sono state ignobilmente disattese. Votare è un diritto-dovere che anche le donne hanno conquistato dopo tanti sacrifici e tante lotte, in tutto il mondo. La politica, anzi meglio, i politici, però, non hanno mantenuto le loro promesse e molti elettori sono rimasti “delusi”, si sono sentiti “traditi”, di come sono andate le cose. In molti casi è diventata un meccanismo perverso teso solo a risolvere i problemi dei singoli che facevano politica attiva. In Italia le mamme e i padri promettevano di votare questo o quel candidato per farsi garantire un posto di lavoro ai propri figli o anche per se stessi. Un tempo la Democrazia Cristiana aveva il primato in questa “consuetudine di bustarelle”.

E oggi pensa che non ci siano raccomandazioni e bustarelle?
Oggi il problema è diverso. I politici sono diventati più scaltri e accorti, più organizzati. Investono – per lo più in prima persona – denaro in campagna elettorale per farsi eleggere. Una volta conquistato il potere hanno raggiunto lo scopo! Dopo aver fatto promesse a destra e a manca, realizzano “qualcosina” per dare un “contentino” all’elettorato. Si “siedono”, come suole dirsi, e pensano come sfruttare al meglio la carica a spese del popolo, dimenticando che è proprio il “popolo” che li ha posti su “quella” poltrona.

Mi sembra troppo semplicistico quello che dice.
Se ci pensa bene è proprio questa la realtà dei fatti. E’ l’aspirazione di quasi tutti i politici: fare politica per fare soldi! La politica non è mai stata solo una passione che porta ad interessarti esclusivamente dei problemi degli altri. Questo è marginale! Si fa politica quasi esclusivamente per interessi personali, per comprare la macchina più grande, la casa al mare o in montagna, frequentare ambienti scic e gente che conta. Per prestigio, ambizione.  In altre parole: la politica è la conquista del  POTERE PER IL POTERE! Decidere di fare ciò che si vuole passando, spesso, sulla testa di chi ti ha votato.

E’ un’affermazione molto pesante. Ma questo che lei asserisce, lo fanno tutti, cioè, tutti i partiti?
I partiti sono fatti di uomini e gli uomini possono essere diversi gli uni  dagli altri. Se vogliamo restare nel nostro piccolo… “orticello termolese”,il centro destra è stato più tempo al potere e le uniche due volte che c’è andata la sinistra la legislatura è terminata prima del tempo: la prima volta con Di Sapia che si è dimesso per… “sfinimento” (era troppo onesto e non ce l’ha fatta); la seconda, con il notaio Greco, è caduta perché il sindaco è stato accusato di una serie di…“incomprensioni”, atti poco chiari, chiamiamoli così, che sarebbe troppo lungo e inutile citare in questa sede.

Quindi è un problema di uomini. E in questo caso di un solo uomo! Il problema è, quindi,  eleggere un buon sindaco che ridia alla popolazione quella fiducia che ha perso in questi anni di promesse non mantenute.
La situazione, oggi, è un po’ più complessa. Le faccio un esempio. Quando c’era La Penna, uno degli uomini certamente più rappresentativi e preparati non solo di Termoli, ma di tutto il Molise, si eleggeva il sindaco di Termoli “con i voti dei termolesi”. Oggi, anche se sono  sempre i termolesi a scegliere il loro rappresentante in Comune, non è più così. Il sindaco viene eletto da una coalizione di partiti che sono sostenuti, indicati dalla Regione, da politici che provengono da tutto il Molise, che appoggiano, promettono, investono in quel candidato. Così è successo per Di Brino – che qualcuno, parafrasando la nota tragedia di D’Annunzio, ha definito “Il…Figlio di Iorio –  che è stato supportato da nove partiti di centro destra ben assortiti. Questo nuovo modo di fare politica, dà la possibilità al futuro eletto di avere più… “polvere da sparo” per conquistare e, spesso, anche scambiare i voti e  più soldi da poter spendere per fare una buona campagna elettorale.

Allora lei dice che è solo “questione di soldi” vincere e conquistare quella poltrona?
Non solo dico questo ma aggiungo che è proprio ilpotere che aggiunto al denaro trasforma un “uomo normale” in un “uomo politico”. Il politico è un “animale particolare” che vive in un mondo “particolare”, tutto suo, diverso da quello degli uomini comuni. Pensi quali stipendi prendono i politici e si è dato già la risposta. Onorevoli che percepiscono oltre ventimila euro al mese (pari a oltre quaranta milioni di vecchie lire!), come possono comprendere i problemi della gente che ha perduto il lavoro, di tutti quelli che il lavoro a trenta, quarant’anni, non l’hanno ancora trovato? In Italia si conta il  12,5 % di disoccupati il cui 2%  è costituito da giovani di vent’anni! E’ una vergogna nazionale! Pensi a tutti i pensionati che non arrivano a fine mese, gli esodati, i nulla-facenti che si vanno poi a sfogare negli stadi mettendoci in difficoltà, sputtanandoci di fronte a tutta l’Europa. Come ultimamente ha fatto in una delle sue tante esternazioni il nostro…”cavaliere senza cavallo”, che, come lei sa, prende ancora milioni di voti da gente che lo prende come “esempio da imitare”. Questa è la “cultura della politica”: la “cultura dei soldi”!

Quindi, secondo lei la corruzione e il dispendio di capitali statali sono i principali mali della nostra politica?
É proprio così! Lei lo sa che ogni anno si spendono oltre 225 milioni di euro per le scorte ai nostri politici…a “questi” politici?! Ogni giorno ne vengono indagati a decine, di destra e di sinistra – che fino a ieri erano ritenute tutte persone “oneste” – negli uffici pubblici, nei comuni e nelle Regioni. In Italia non si riesce di terminare lavori pubblici senza che si scoprano personaggi squallidi implicati in vario modo in traffici sporchi di mazzette e ruberie di ogni genere. All’Expo sono stati dati appalti a ditte che avevano offerto tangenti.  “Fermiamo i delinquenti e non i lavori”, dice Renzi. Forse era meglio affidarli allo Stato, chissà! L’Europa ci guarda e ci giudica perché, questa volta, partecipa in prima persona. Milano, dal primo maggio del prossimo anno, sarà visitata, per sei mesi, da oltre 20 milioni di gente proveniente da tutti i paesi europei. Quale Italia mostreremo loro?

PECCHÉ HAJA VUTÂ?
(‘A canzòne de Vasselucce)

No! Ne voje vutâ cchjù!
Me so’ proprje scucciáte
d’elegge i deputáte
e ggènte ch’arrebbáte
pecchè ‘hi ce l’haje mannáte.

No! Nne pozze proprje cchjù!
Che chilli stependejune
– melejune de melejune –
durante ‘i vutazjune
ce pijáne pe’ cujune.

No! Ne me cunvinge cchjù!
Che ‘lli faveze promésse
m’hi fatte sèmpre fésse.
‘Hi so’ sempre ‘u stésse
però ne so’ cchiù fésse.

No! Tu ne me friche cchjù!
‘Hi ne te vòte cchjù
‘n te voje vedè cchjù!
M’hi déluse, pure tu tu…
‘nen esiste chjù!

Saverio Metere

PERCHÉ DEVO VOTARE?
(La canzone di Vasselucce)

No! Non voglio votare più!
Mi sono proprio scocciato
di eleggere i deputati
e gente che ha rubato
perché io ce l’ho mandato.

No! Non ne posso proprio più!
Con quegli stipendioni
– milioni di milioni –
durante le votazioni
ci pigliano per coglioni.

No! Non mi convinci più!
Con quelle false promesse
mi hai fatto sempre fesso.
Io sono sempre lo stesso
però non sono più fesso.

No! Tu non mi freghi più!
Io non ti voto più
non ti voglio vedere più.
Mi hai deluso pure tu tu…
non esisti più!

E allora, perché si torni ad avere fiducia negli uomini politici cosa deve accadere? Come deve cambiare la politica?
Io nella mia vita ho attraversato tutti gli stadi della politica attiva – associazioni e sezioni di partito, più volte presidente di seggio e rappresentante di lista  – dalla libera professione, al lavoro nei sindacati, dal lavoro negli enti pubblici al rapporto con i privati. E sono sempre andato a votare! Conosco bene quello che dico.  La politica deve essere si un lavoro remunerato ma non com’è oggi. Chi fa politica, TUTTI GLI UOMINI POLITICI, devono tener presente tre cose fondamentali:
Primo: essere preparati, sia politicamente, che culturalmente; devono sapere di leggi e di urbanistica, di pandectae e di digestae.
Secondo: essere veramente vicini al popolo condividendo le esigenze risolvendo i loro problemi e percepire uno stipendio mensile non maggiore di tre, quattromila euro al massimo, spese fatturate a parte.
Terzo: devono, annualmente, dare conto delle promesse fatte durante la campagna elettorale sviluppandole democraticamente con il consenso popolare, mediante assemblee pubbliche.

Non sono cose difficili da attuare, ci vuole solo buona volontà ed una diversa mentalità.

Quarto, quinto, sesto, ecc…DEVONO ESSERE PERSONE ONESTE! Questo è il problema più importante da risolvere oggi in Italia!

E’ una proposta che il politico deve sottoscrivere all’atto della sua candidatura. Così, solo così, la politica può essere risanata e l’elettore e l’eletto possono veramente collaborare per il bene della comunità.

So bene che questo, per quanto ho detto sopra, è difficile che possa avvenire, perché se ai politici gli tocchi il portafoglio non ci vedono più! Perciò sono sicuro che tutto rimarrà tale e quale.  Dal canto mio, solo a queste condizioni, io e quel 25% di italiani scontenti (un partito!)  torneremo   a votare!

Altrimenti…
Altrimenti… tanti auguri a tutti!

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