La sede della Città invisibile nell’ex comando della Polizia Municipale in piazza Olimpia

TERMOLI – “La città invisibile”, associazione che assiste da anni i senzatetto a Termoli, ha ricevuto l’avviso di sfratto: entro una settimana dovrà lasciare lo stabile comunale in piazza Olimpia dove da 3 anni eroga i servizi e assiste le persone ai margini della società.

L’avviso è arrivato senza alcuna proposta di sistemazione alternativa e senza alcuna possibilità di ascolto da parte del Comune di Termoli con il quale più volte i membri della Città invisibile dicono di aver provato a dialogare.

Purtroppo non si tratta dell’unico gesto di insensibilità da parte del governo cittadino adriatico.

A fine maggio, nel silenzio più assordante, sempre a Termoli, La cittadella della Carità, che ospitava oltre ai servizi della Caritas anche dal 2011 gli uffici di “Rifugio Sicuro” (progetto di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati)
è stata allontanata dallo storico stabile nel cuore del Paese Vecchio e trasferita altrove.

Infine a Casacalenda 21 giovani africani sono stati allontanati dopo 4 anni durante i quali erano stati accolti grazie ad un progetto Sprar e si erano integrati con la popolazione locale. La decisione del commissario prefettizio rapida e irremovibile. 

Il motivo? Puramente burocratico.

Quello che è palese è che il Molise, il Basso Molise, sta virando sempre più in direzione di scelte che non tengono conto dei diritti delle persone più fragili, degli ultimi e di chi vive in difficoltà.

Gli ostacoli burocratici, economici o amministrativi ci sono sempre stati ma gli attuali governi preferiscono mettere alla porta chi fa fatica a difendere i propri diritti e le associazioni e gli enti che spesso sopravvivono solo grazie al volontario, piuttosto che provare a programmare e pianificare azioni di inclusione e accoglienza.

È come se le persone in difficoltà adesso risultino di intralcio e bisogna sbarazzarsene nel modo più rapido possibile. Se questa è la visione di chi guida i centri del Basso Molise, sicuramente non è la nostra. Attiviamoci quindi e facciamo sentire la nostra voce per difendere chi non ha voce.

Vittorino Facciolla
Consiglio Regionale del Molise – Gruppo Consiliare Partito Democratico

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