PoliziaPanteraCAMPOBASSO – Resta alta l’attenzione della Polizia di Stato volta a contrastare, attraverso mirate attività di prevenzione non disgiunte da quelle investigative, i reati di spaccio di sostanze stupefacenti e contro il patrimonio, reati collegati tra loro perché entrambi spesso commessi da tossicodipendenti al fine di racimolare denaro per procurarsi la droga.
In tale contesto ed a seguito di una articolata indagine della Squadra Mobile, sono stati denunciati, a piede libero alla competente Autorità Giudiziaria, G.A. di anni 34, per resistenza a P.U.,  detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio e ricettazione, L.J. di anni 22, per tentata estorsione in concorso con .G.A. e E.N. di anni 48, per ricettazione.  

L’attività investigativa prendeva il via da una denuncia contro ignoti presentata da un  uomo al quale era stato sottratto, dall’interno della propria autovettura parcheggiata in centro a Campobasso, un borsello contenente le chiavi della sua abitazione ed un telefono I-phone Apple del valore commerciale di oltre mille euro. Lo stesso dopo qualche giorno aveva cominciato a ricevere, da parte di due soggetti, telefonate estorsive con richieste di denaro per riavere indietro il suo telefonino (il classico “cavallo di ritorno”). 

Temendo per la propria incolumità, l’uomo, d’accordo con la Polizia, accettava l’incontro con i malfattori presso un negozio di parrucchiere, nei pressi del quale la Squadra Mobile organizzava un apposito servizio di osservazione, riuscendo ad intercettare uno dei due responsabili dell’estorsione, il quale, appena uscito dal negozio e nonostante tentasse di opporsi al controllo di Polizia, veniva perquisito e trovato in possesso di 7 involucri contenenti eroina per un peso di 6,2 gr., riuscendo però subito dopo a divincolarsi e a fuggire. Lo stesso veniva denunciato per resistenza e violenza a pubblico ufficiale e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Intanto, altri agenti procedevano ad una perquisizione all’interno del negozio di parrucchiere, rinvenendo sia il telefonino I-Phone rubato, sia altri telefoni e scatole vuote, nonché un computer, denunciando l’esercente per ricettazione.
Le indagini consentivano di risalire anche all’altro soggetto protagonista della condotta estorsiva che veniva pertanto denunciato per tentata estorsione in concorso.
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