LARINO _ Quando si ha la fortuna di incontrare persone speciali come il dott. Mariano Flocco, umile ed umano animatore della struttura dell’Hospice di Larino allora, e solo allora, ci si rende conto che il bene assoluto non può che risiedere nell’Amore che ogni persona può donare al suo simile. Quel bene assoluto che rappresenta l’essenza del Bene Comune. Una definizione, quella del bene comune, abusata. Tipo quell’altra definizione, dicasi riformismo, e altre ancora, definizione di concetti alti, ma quasi sempre e spesso e volentieri, espressi da persone e movimenti che si comportano nei fatti l’esatto opposto. Ma, in questo periodo vanno di moda e in tutti i ragionamenti e relazioni che si rispettino, vanno citati. Nella moderna società (un’altra definizione discutibile) ed in quella che più da vicino ci circonda, i modelli ‘di plastica’ che il più becero capitalismo ha imposto, hanno oscurato quelli che rappresentavano i modelli e i valori fondamentali della vita e delle comunità.

Quei falsi modelli riconducibili alla rincorsa del possesso e dell’accumulazione della ricchezza; dei territori da conquistare a tutti i costi ed in tutti i sensi; dell’assalto ai mercati da parte di quella finanza speculativa che genera ricchezza per pochissimi e povertà per la maggioranza; del tentativo conclamato di utilizzare la c.d. globalizzazione per annientare ogni tradizione di comunità; del far passare l’idea nelle giovani generazioni che il lusso e le ‘griffe’ rappresentano l’unico vero scopo per cui vale la pena vivere, facendo finta di dimenticare che tutta una vita vissuta è nient’altro che un soffio di fronte all’eternità dell’ignoto, un secondo prima dell’ultimo respiro. Ecco allora le persone speciali, gli umili, gli onesti e gli illuminati, che ti fanno riflettere e ti aiutano a rivederti dentro, a rivisitare il tuo comportamento ed alla stupidità che circonda l’immonda società moderna. Rifletti sul ruolo che ognuno di noi riveste nella società e sul contributo che ognuno di noi dà alla comunità.

Rifletti sull’arroganza che ha preso il sopravvento sulla modestia. Rifletti sulla politica e guardi con occhi diversi i suoi attori, quei politicanti burattini di un teatro surreale che rispondono solo alle logiche fredde degli interessi di parte, personali e di casta, mentre tutti quanti gli altri subiscono inermi, impassibili e impotenti a questa sceneggiata, drogati dai moderni diabolici strumenti della comunicazione, della falsa comunicazione. Gli operai che muoiono sul posto di lavoro, gli operai che difendono il proprio posto di lavoro, la cultura che crolla sotto il peso dell’ignoranza, il territorio e l’ambiente maltrattati e sottomessi dalla finanza criminale, i malati abbandonati al loro destino, gli anziani che soffrono la solitudine, i giovani che vivono l’ansia e la paura del domani, la sopraffazione del male sul bene. Un quadro disonorevole. Chi afferma il contrario è un farabutto. Dov’è la speranza, allora, di un mondo migliore? La strada maestra è quella di rimettere l’Uomo al centro di ogni cosa.

L’uomo al centro dei conflitti, alla base di ogni ragionamento, un punto fermo chiaro e insostituibile. Solo ripartendo dalla ricchezza della vita che è in ogni uomo dalla sua nascita che si possono ricostruire i capisaldi di una società giusta, di una società sussidiaria, di una distribuzione equa delle risorse, del rispetto delle regole e della legalità, dell’aiuto agli ultimi. Ecco perché la fortuna di incrociare le persone speciali, i tanti dott. Flocco, che ci riportano la serenità nell’animo, che arricchiscono la nostra vita, che ridanno un senso alla società. E’ nella sofferenza che ogni uomo inaridito dal materialismo ritrova la voglia di vivere un mondo migliore.

Grazie, dottor Mariano Flocco.
F. Sorrentino – Larino Viva

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