CAMPOBASSO _ “Il sessantaquattresimo anniversario della Liberazione (25 aprile 1945 / 2009) ricorda a tutti gli italiani la resistenza dei tantissimi giovani e meno giovani che si opposero in armi , pagando un altissimo tributo in vite umane, alla barbarie nazifascista che aveva precipitato il nostro Paese nella tragedia della seconda guerra mondiale. Una vera e propria epopea, portata a termine vittoriosamente grazie al fondamentale apporto degli eserciti alleati.
Così come ha ricordato in questi giorni il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, la resistenza fu una straordinaria prova di riscatto civile e patriottico dell’Italia e del popolo italiano, al di là delle appartenenze politiche, ideologiche o di religione, a dimostrazione di come essa, quindi, non possa appartenere solo ad una parte della nazione, così come una strumentale pubblicistica politica vorrebbe far credere. Le parole del Capo dello Stato, in special modo riferite alla necessaria valorizzazione di tutte le componenti della Resistenza: la componente partigiana, la componente popolare e la componente militare, sono arrivate quanto mai opportune ed elevate a sottolineare il bisogno, essenziale per la stessa unità nazionale, di non disperdere i valori ed i principi stessi della resistenza che si sono in gran parte tradotti nella Carta costituzionale e che consentirono all’Italia del dopoguerra una formidabile ripresa economica e sociale, nel segno della ritrovata concordia nazionale, fondata sulla libertà, sull’uguaglianza e sulla giustizia.
La nostra stessa identità nazionale ha bisogno, specialmente in un momento di profonda crisi economica globale che si riflette in maniera pesante sui livelli di vita e sulla coesione sociale degli italiani, della funzione e delle indicazioni preziose e lungimiranti della nostra Costituzione. Una bussola indispensabile che può guidarci fuori dalle secche della difficile fase storica che stiamo vivendo”.
