Tale appare il “Movimento Pentastellare” nei confronti dell’Amministrazione Comunale

TermoliReferendumTERMOLI – Nell’accezione comune il “convitato di pietra” è la presenza inquietante di una persona che partecipa e ascolta senza poter essere ascoltato. Il riferimento storico è alla statua sepolcrale che compare nel Don Giovanni di Mozart. La tragedia si conclude con l’anatema “Pentiti, cangia vita / è l’ultimo momento”. Ma Don Giovanni non si pente e precipita nell’Ade. La scena vuole apparire come quella di un libertino che agisce come vuole, fino alla fine, non curandosi delle critiche e del dissenso del suo interlocutore. In questo finale tragico si sono potuti intravedere i tratti di un “eroe” del libero pensiero.
Questa premessa è indispensabile per scrivere quanto segue.

Se si sostituisce la parola “comitato” con quella di “convitato”, il gioco è fatto. Si ha la sintesi. Si può senz’altro affermate che attualmente il Movimento 5 Stelle, assomigli molto ad un “convitato di pietra” che assicura sempre una presenza costante all’interno del Consiglio Comunale ma, essendo all’opposizione, è ritenuto poco importante come il due di coppe nel mazzo delle carte napoletane. Il suo desiderio è quello di vedere precipitare negli inferi il suo interlocutore, cioè, il Partito di maggioranza. In verità, il comitato “propone” ma “non dispone”, va allo scontro ma alla fine è costretto a “battere in ritirata”. Avrebbe anche “i numeri per governare” ma, fino ad oggi, non è voluto entrare nel gioco politico.

I TEMI POSTI DAL REFERENDUM SONO TRE. Molto importanti e risolutivi. Possono cambiare il volto sia urbanistico che sociale del paese: farlo diventare, a nostro avviso, una vera città oppure farlo rimanere il paesino che, anche se posto in una posizione invidiabile rispetto al resto della Regione Molise, non viene affatto valorizzato.

Con riferimento alle sue priorità, il Movimento Pentastellato, chiede:
– la non approvazione della costruzione del tunnel dal porto alla via C. Colombo
– lo spostamento del tracciato ferroviario dalla costa e dal centro urbano
– la riqualificazione a “centro culturale polifunzionale” del vecchio Cinema Adriatico.

Su questi tre grossi temi – se il referendum viene effettuato – il partito di maggioranza, si gioca la sua sopravvivenza misurandosi con i due nuovi comitati”…sempre di pietra”, denominati Partecipa Termoli e Termoli decide.
Lo hanno chiesto entrambi, come stabilito dalla Costituzione. Il Comune, naturalmente, nicchia, prende tempo. Dice che per farlo occorre la maggioranza dei due terzi del Consiglio Comunale; che non è stata eletta alcuna commissione per eleggerne i rappresentanti; che per sceglierli si devono indire delle vere e proprie elezioni molto costose e i cui risultati non si potranno avere prima di alcuni mesi. E altre scuse più o meno discutibili. I “comitati”, dal canto loro, hanno già presentato dei nominativi per gestire il referendum che però non sono stati ritenuti idonei.
E così si torna da capo. E’ il cane che si morde la coda…!

Esaminiamo, brevemente, le tre istanze.
1 – Riguardo al tunnel, i due “comitati” affermano che la sua costruzione (completata con un parcheggio finale riutilizzando anche quello del Pozzo Dolce) è inutile. Il sottoscritto, viceversa, sull’argomento si è già espresso favorevolmente in due articoli su queste stesse pagine online ( Io sto… col Tunnel del 29.9.15 e Attenti a …quei due in data 6.10.15). In essi afferma, tra l’altro, che l’opera è possibile in quanto si realizzerà parte con il contributo della Regione e parte con quello di privati.
2 – Richiesta dello spostamento del tracciato ferroviario. L’intervento tenderebbe a utilizzare il dorso della ferrovia da Rio Vivo verso Lesina dando la possibilità di un’espansione della città verso sud. A parte il lungo iter burocratico regionale e anche nazionale a cui è soggetto l’intervento, anche su questo, sono pienamente favorevole! E aggiungo. Lo stesso si potrebbe pensare del tracciato verso nord, sfruttando il costone che va fino all’ex area del viadotto e oltre. Si creerebbero una serie di interventi di edilizia residenziale estensiva a villette, alberghi e pensioni come sulla riviera romagnola. La via Colombo sarebbe, finalmente, valorizzata e diventerebbe uno sbocco naturale all’espansione del paese.
3 – La “riqualificazione” del Cinema Adriatico. Non c’è chi non veda quell’obbrobrio che fa da sfondo al Corso Nazionale. Una vergogna storica (direbbe Sgarbi) ormai da circa trent’anni! La sua riqualificazione è, forse, la più urgente! Anche per quest’opera ci sono i soldi, c’è l’impresa costruttrice e alcuni progetti già presentati in Comune. Manca solo l’approvazione della Regione e la volontà politica di realizzarlo.
Per quest’ultimo caso, il sindaco dovrebbe prendere in mano la situazione e andare a “…battere i pugni …” sulle scrivanie dei dirigenti regionali.
Questo è quanto! Comprendo le perplessità dell’Amministrazione. E’ stata eletta dal popolo, che in questo momento politico chiede una verifica mediante referendum.
È QUESTA LA DEMOCRAZIA!
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Saverio Metere
Saverio Metere è nato a Termoli il 23 settembre del 1942. Vive e lavora a Milano dove esercita la professione di architetto libero professionista. Sposato con Lalla Porta. Ha tre figli: Giuseppe, Alessandro, Lisa. Esperienze letterarie. Oltre ad interventi su libri e quotidiani, ha effettuato le seguenti pubblicazioni: Anno 1982: Lundane da mazze du Castille, Prima raccolta di poesie in vernacolo termolese; anno 1988: I cinque cantori della nostra terra, Poeti in vernacolo termolese; anno 1989: LUNDANANZE, Seconda raccolta di poesie in vernacolo termolese; anno 1993 da Letteratura dialettale molisana (antologia e saggi estetici–volume primo); anno 1995: da Letteratura dialettale molisana (antologia e saggi estetici–volume secondo); anno 2000: I poeti in vernacolo termolese; anno 2003 (volume unico): Matizje, Terza raccolta di poesie in vernacolo termolese e Specciamece ca stá arrevanne Sgarbe, Sceneggiatura di un atto unico in vernacolo termolese e in lingua; anno 2008: Matizje in the world, Traduzione della poesia “Matizje” nei dialetti regionali italiani e in 20 lingue estere, latino e greco.