CAMPOMARINO – E’ partita col piede sbagliato per colpa del maltempo e neanche il mese di luglio, sul quale i balneatori molisani avevano riposto molte speranze, è servito a rilanciare le sorti della stagione 2013. In pieno luglio le presenze sulle spiagge della regione sono diminuite del 20%-25% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, complice una crisi senza precedenti che ha prosciugato redditi e risparmi delle famiglie. Ombrellone condiviso, sconti del 50% dopo le 14 non sono serviti a frenare il crollo delle presenze sulle spiagge. Un’autentica debacle, secondo il presidente Riccardo Borgo, presidente della Sib, il sindacato italiano dei balneatori della Fipe Confcommercio che associa circa diecimila imprese.

«Quest’anno il nostro lavoro, di fatto, è iniziato solo a partire dal mese di luglio – sottolinea Borgo –. A maggio e giugno, infatti, un po’ dappertutto le avverse condizioni atmosferiche e soprattutto le temperature quasi autunnali, ben al di sotto delle medie stagionali, hanno convinto i turisti a non andare in spiaggia». Una circostanza, questa, che ha determinato un crollo delle presenze che la Sib stima intorno al 40%. «Se a questo aggiungiamo la crisi economica – aggiunge Borgo – che in sostanza ha obbligato 8 milioni di italiani a rinunciare alle vacanze, ecco spiegate le difficoltà del turismo balneare italiano. Speravamo che, come lo scorso anno, luglio segnasse una netta inversione di tendenza. Purtroppo non è stato così e, malgrado le condizioni atmosferiche discrete per quasi tutto il mese, le differenze in meno rispetto allo scorso anno rimangono significative».

Quest’anno, secondo la Sib, a livello nazionale sono andati persi ben diecimila posti di lavoro stagionale. Chilometri e chilometri di litorale deserto, secondo Borgo, si sono rivelati un danno non solo per gli imprenditori balneari, ma soprattutto per i giovani universitari che in questo periodo scelgono di lavorare sulle spiagge come camerieri, bagnini, aiutanti in cucina, parcheggiatori, magari per pagarsi gli studi. «I turisti che hanno scelto uno stabilimento balneare, poi – prosegue Borgo – se è vero che non hanno rinunciato al lettino e all’ombrellone, (grazie anche ai prezzi invariati rispetto allo scorso anno), si sono portati tutto il resto da casa, a partire dalla bottiglia d’acqua minerale, fino allo spuntino per i bambini da consumare dopo il bagno».

Un crollo a tutto tondo, insomma, solo in parte compensato dai pochi week end utili avuti, durante i quali si registra il maggior numero di presenze, mentre i clienti nei giorni feriali diminuiscono. In controtendenza i turisti stranieri: tedeschi, inglesi, francesi, russi, polacchi, argentini e cinesi sono più numerosi rispetto allo scorso anno, apprezzano soprattutto il mare pulito e il cibo mediterraneo, ma si concentrano soprattutto nelle regioni del nord Italia. «Non ci resta che confidare in agosto – conclude Borgo – in quanto continua ad essere il mese preferito dagli italiani per le vacanze. Certo non ci facciamo illusioni, ma se nel 2012 questo mese è stato determinante per pareggiare i conti della stagione estiva, quest’anno sarà difficile ripetersi, ma se il meteo ci aiuterà, potremmo almeno ridurre la differenza. Siamo ancora speranzosi e convinti di poter dare un segnale di ottimismo anche ai 600.000 impiegati del settore che da più parti si chiedono quando finirà la crisi, perché questo è il mestiere che sanno fare e proprio grazie al loro lavoro che l’accoglienza turistica dell’Italia è famosa nel mondo». In nostro Molise è turisticamente in grave crisi – afferma il presidente del Sib Molise Massimo Balante – e la balneazione ha subito ripercussioni economiche disastrose che stanno portando le aziende al blocco degli investimenti ed al forte ridimensionamento occupazionale.

E’ giunto il momento di sedersi intorno ad un tavolo con le istituzioni locali, regionali e nazionali e programmare un futuro diverso da quello attuale dove trovare soluzioni importanti ed urgenti per il rilancio economico del turismo con sgravi fiscali e finanziamenti agevolati necessari alla programmazione occupazionale e agli investimenti che si rendono necessari al fine di conservare e migliorare gli standard turistici nazionali. Non è possibile prorogare oltre questo tavolo tecnico e le istituzioni dovranno assumere un impegno economico e politico reale e senza compromessi per fermare questo grave trend negativo che ormai ha affossato il nostro comparto. Programmazione, finanziamenti ed azioni condivise potrebbero risollevare le sorti turistiche e balneari regionali ne siamo convinti e per questo attendiamo ora l’intervento delle istituzioni. Il presidente del Sib Molise Massimo Balante

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1 commento

  1. Mahhhhhh
    “un danno non solo per gli imprenditori balneari, ma soprattutto per i giovani universitari che in questo periodo scelgono di lavorare sulle spiagge come camerieri, bagnini, aiutanti in cucina, parcheggiatori, magari per pagarsi gli studi.”
    CON GLI STIPENDI CHE DATE, CREDO CHE GLI UNIVERSITARI NON SI PAGHEREBBERO NEANCHE LA PRIMA RATA D’ISCRIZIONE ALL’UNIVERSITA’.Cerchiamo di fare due conti….gli stabilimenti balneari a Campomarino…mediamente hanno qualcosa come 400…500 ombrelloni…facendo un rapido calcolo immagino che le presenze nelle strutture si aggira intorno alle 600..700 persone che sono sotto l’ombrellone tutti i giorni.. vogliamo fare 300caffè al giorno? ok..facciamo 200…e sono le prime 200 euro incassate dai balneari di Campomarino…vogliamo fare altre 600 euro per la vendita di altri prodotti al giorno? sembrano troppi 600 euro?io credo di no…ma va bene…facciamo 400…+ le famose 200 di caffè..arriviamo a 600 euro ..al giorno… a tutto cio…ci aggiungiamo l’affitto degli ombrelloni sdraio e lettini che saranno pagati dal turista con o senza sole…Beh…considerando i tempi di crisi..non mi sembra che sia poco per una attività che opera a Campomarino in piu o meno sei mesi…Sentire che vi lamentate, mi sa proprio di ridicolo!!!