LARINO _ Il consiglio comunale svoltosi venerdì 16 luglio ha evidenziato il logorio della maggioranza che amministra la nostra città. Il Sindaco Giardino si è visto attaccato, dall’assessore Pascarella, sulla gestione della vicenda relativa a presunte irregolarità sulla gara di appalto per la gestione della rete di distribuzione del gas metano, tacciandolo di immobilismo e attaccando il vertice della struttura burocratica comunale. Abbiamo assistito “in presa diretta” ad un vero e proprio litigio tra Sindaco ed assessore, che hanno scavato un baratro tra di loro, il tutto condito da toni di distacco cinico e polemico.

In pratica un consiglio comunale che, in attesa di quello monotematico sulla sanità, dopo l’ennesima richiesta delle forze di opposizione, ha mostrato i dissidi insanabili esistenti tra alcuni membri della giunta, non solo per il modo in cui è intervenuto Pascarella -tipico di uno che sta all’opposizione – e per le accuse pesanti fatte alla sua maggioranza. ma, anche, per l’assenza del capogruppo Caranfa, notoriamente non a corto di “chiacchiera”, assente però in questo consiglio, proprio per l’imbarazzo di non trovare le parole per giustificare ciò che sapeva sarebbe avvenuto all’interno della sua maggioranza e lasciando, così, pensare che, la sua assenza, era stata concordata con il sindaco.

Per non ricordare, in quanto a tenuta della maggioranza Giardino, l’abbandono da parte di Miozza che, da capogruppo, è tornato a fare il semplice consigliere, dopo essersi dimesso dall’Unione dei Comuni, e non era presente in Consiglio comunale senza neanche giustificare la sua assenza. Non è bastato nemmeno l’assessore Urbano a rimettere a posto la situazione, lui che, come al solito, si erge a paladino, dando una pacca sulla spalla a Giardino, ogni qual volta ne abbia bisogno. No non è bastato , sia perché la frattura è troppo grande e sia perché Urbano, con una mano da una pacca e con l’altra incoraggia se stesso o qualcun altro, in questo caso Pascarella, a prendere una posizione diversa dal Sindaco. L’immagine che è venuta fuori è quella di un Sindaco che cerca disperatamente di tenere unita la compagine, senza riuscirci; di un vicesindaco, nei panni di colui che si tiene fuori dalla mischia e di assessori, esclusi i sopracitati, su cui è calato il prezioso dono del silenzio, che cercano di svolgere il loro compito all’interno dei ruoli che occupano, ma ben attenti a tenersi fuori da tutto il resto, cioè dalla politica, quella che dovrebbe invece nobilitare ed esaltare al massimo le loro funzioni.

A distanza di poco più di due anni dall’insediamento, Giardino è di fronte al fallimento della sua gestione con la perdita ormai accertata dell’ospedale; una storia mal gestita, dove Sindaco e assessore alla sanità, Quici, sono stati artefici di accordi mal fatti e per di più nemmeno rispettati, che hanno solo dimostrato, se ce ne fosse bisogno, il loro ruolo di spalle di sostegno alla politica sanitaria fallimentare di Michele Iorio; il blocco dei lavori dei campi sportivi; lo stato di degrado in cui vive Larino; la mancanza totale di progettualità e programmazione. Un insieme di ragioni che, da tempo, hanno portato Larino Viva a denunciare la pesante situazione con articoli, incontri, riunioni, interventi in consiglio comunale e, non ultimo, con l’affissione di una serie di manifesti che i cittadini di Larino hanno letto ed apprezzato.

Le ragioni stesse delle richieste di dimissioni, del sindaco e della sua maggioranza, alla luce del fallimento di una amministrazione, che sta facendo toccare il fondo a Larino, con la perdita delle sue risorse più importanti. Una iniziativa, oggi, di tutta l’opposizione che ha mostrato così la sua voglia di lavorare insieme per Larino, sapendo che la forza sta nell’unità. Quella unità che Giardino più non ha, con i distacchi e distinguo dell’altra sera. Sta qui l’importanza del prossimo consiglio comunale e le iniziative che servono per informare i cittadini e coinvolgerli in questa fase molto delicata per il futuro della nostra città.

Giampiero Cataffo – Consigliere Larino viva

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