lagiustascuolaTERMOLI – La scuola, accanto ed insieme alle famiglie, ha il compito di istruire e formare cittadini consapevoli e critici, liberi di pensare, capaci di affrontare le sfide della vita, di dare un senso alle conoscenze, trasformandole in competenze. Pertanto anche quest’anno la scuola merita l’augurio, sicuramente non solo nostro, di un nuovo anno di attività ricco di soddisfazioni e di serenità per tutti coloro che costruiscono la società del futuro, perché quest’ultima è il fine della scuola. 
Affinché ciò sia possibile, ognuno deve fare la sua parte e chi la sua parte già l’ha fatta deve assicurarsi che questa mantenga ancora la sua validità; chi la sua parte non l’ha fatta ovviamente deve fare in modo di recuperare, altrimenti si rischia che la scuola, pilastro della società del futuro, possa avere qualche crepa, e si sa che anche le grandi fratture partono da piccole crepe.

Una di queste crepe, ancora aperta, è sicuramente quella del pericoloso gas radon, di cui se ne parla poco ma che è seconda causa di tumore ai polmoni dopo il fumo di tabacco, e quindi la prima per i bambini, dato che non sono fumatori. La nostra associazione aveva richiesto ufficialmente il 4 maggio 2016 l’estensione del piano di monitoraggio e controllo della presenza di gas radon alle scuole pubbliche di Termoli non inserite nel piano con il rilascio del certificato radon dal Decreto Legislativo 26 maggio 2000, n.241.

Si attendono infatti ancora risposte dai vari Enti competenti sull’eventuale presenza di questo gas al di sopra dei limiti imposti dalla Legge in tutte le scuole presenti sul territorio termolese, alcune delle quali in base agli ultimi monitoraggi sperimentali dell’ARPA (utili solo a conoscenze superficiali delle varie situazioni), risalenti al periodo 2012-2013, secondo le Leggi che entreranno in vigore sicuramente non saranno più a norma. 

Inoltre non è stata ancora chiarita la situazione della Scuola dell’Infanzia di Via Volturno, dove l’ARPA aveva rilevato, sempre tra il 2012 ed il 2013, un valore superiore al limite imposto mentre una ditta specializzata ne aveva rilevato uno molto al di sotto tra il 2014 ed il 2015, magari falsato dall’effetto di lavori in corso: sarebbe in questo caso necessario ripetere il monitoraggio; intanto non si sa se l’ambiente è sicuro o meno, e come se non bastasse nella stessa scuola è anche presente una cucina per la mensa (quindi sarebbe da verificare l’eventuale presenza di radon contenute nelle acque utilizzate per cucinare cibi destinati anche ad altre scuole, in accordo con la recente Direttiva Europea 2013/51/Euratom) e la scuola ospiterà di nuovo alunni, docenti e personale.

Che il Comune di Termoli, come alcuni Comuni vicini e sull’esempio della Procura di Torino che il 5 febbraio 2004 affidò all’ARPA (Agenzia Regionale Protezione Ambiente) di Ivrea l’incarico di misurare, in alcuni  asili nido, scuole materne ed elementari di Torino e provincia la quantità di Radon presente, prenda dei provvedimenti al più presto e che tutti gli Enti predisposti facciano la loro parte insieme ad esso per riparare questa crepa che rischia di diventare una enorme frattura per la salute di molte persone, che costituiscono circa un terzo della popolazione termolese, senza contare i genitori.
 
 

La Giusta Scuola 

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