… se gli ultimi non vogliono essere primi!
MetereFrancescoTERMOLI – Non avrei mai immaginato che un 
miscredente come me si sarebbe dovuto servire dell’ insegnamento di Gesù Cristo per disquisire di politica. 
Eppure, questo Papa, al pari di Giovanni XXIII, ha suscitato in me il desiderio di affermare quanto è denunciato nel titolo.
Perciò…
“Io sto con gli ultimi”

– se i primi hanno solo sete di potere e non aspirano che a scalzare chi comanda al solo scopo di sostituirlo e governare come e peggio di lui. Eletto un sindaco, un capo, un presidente qualsiasi, si cerca di sostituirlo contestando subito TUTTO il suo operato: senza proposte, senza dare un effettivo contributo d’idee! Per il solo gusto di contestare: deve essere abbattuto, come si fa con i birilli del bowling, lui e il suo entourage;

– se quelli che amministrano la “cosa pubblica” si riempiono le tasche di quattrini con stipendi e vitalizi,  mentre i pensionati non riescono ad arrivare nemmeno a fine mese;

– se l’unico desiderio dell’uomo (e dei politici in particolare), è quello di  “arricchirsi” per dimostrare che solo così si è “intelligenti” (sic!).  Quando si dimenticano gli ideali, non c’è più speranza; quando si dimentica la gente che soffre, si diventa egoisti e si è amorali. Non c’è umanità in questi uomini che aspirano solo al contingente, al superfluo;

– se il capo di un Movimento  o di un partito politico  rifiuta di entrare in un governo a proporre il proprio programma politico senza  valide alternative:  al solo scopo di stare all’opposizione;

– se quelli che vogliono diventare primi non condividono le istanze di un paese che, se non riesce a progredire, rimarrà uno dei tanti centri dove le  iniziative non sono appoggiate e comprese al solo scopo di attuare una politica diversa. Le verità non stanno nelle capziose interpretazioni delle teorie di Galileo e Tolomeo: non c’è “ l’ambizione” al centro dell’Universo ma l’uomo, quello del Rinascimento! Alla politica ci si arriva per gradi rompendo, di volta in volta, gli schemi e le  convenzioni. E’ sempre stato così! Il medesimo percorso. a suo tempo, hanno fatto tutti i partiti d’opposizione: dal PDUP al PSIUP  e allo stesso PCI che, partito dall’opposizione nell’elezioni politiche del ‘76, diventò con Berlinguer, un partito di governo;

– se devo far parte di quella schiera di ricchi politici, di fattucchieri e porta-borse che pur d’occupare una “poltrona”, passano sulla testa e la dignità di tanta gente. Non mi interessa questo tipo di vita:  il potere per il potere! Non mi interessa stare al loro fianco per spartirmi la “veste di Cristo” ed essere complice delle disgrazie della povera gente!

Per tutto questo ed altro ancora, mi sento molto vicino a questo Papa che sta cercando di fare pulizia anche nel “suo” orticello. A lui ho dedicato questi versi perché come lui…

…Io starò sempre con gli ultimi: ma sempre in prima linea!

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Saverio Metere
Saverio Metere è nato a Termoli il 23 settembre del 1942. Vive e lavora a Milano dove esercita la professione di architetto libero professionista. Sposato con Lalla Porta. Ha tre figli: Giuseppe, Alessandro, Lisa. Esperienze letterarie. Oltre ad interventi su libri e quotidiani, ha effettuato le seguenti pubblicazioni: Anno 1982: Lundane da mazze du Castille, Prima raccolta di poesie in vernacolo termolese; anno 1988: I cinque cantori della nostra terra, Poeti in vernacolo termolese; anno 1989: LUNDANANZE, Seconda raccolta di poesie in vernacolo termolese; anno 1993 da Letteratura dialettale molisana (antologia e saggi estetici–volume primo); anno 1995: da Letteratura dialettale molisana (antologia e saggi estetici–volume secondo); anno 2000: I poeti in vernacolo termolese; anno 2003 (volume unico): Matizje, Terza raccolta di poesie in vernacolo termolese e Specciamece ca stá arrevanne Sgarbe, Sceneggiatura di un atto unico in vernacolo termolese e in lingua; anno 2008: Matizje in the world, Traduzione della poesia “Matizje” nei dialetti regionali italiani e in 20 lingue estere, latino e greco.