LARINO _ Lunedì prossimo arriva (finalmente!) dopo mesi dalla presentazione, da parte dei rappresentanti dell’opposizione, la discussione sul nucleare in Consiglio comunale. Un tema di straordinario interesse ed attualità che, anche se con ritardo, ha visto ultimamente la mobilitazione di più forze e più soggetti, dando l’impressione, in alcuni casi, che c’è chi vuole cavalcare la tigre del nucleare per farsi un po’ di notorietà. Il tema, nella generalità dei casi, viene trattato solo per dire no alla sua paventata installazione sul suolo molisano. Come a dire che se una centrale o un sito per le scorie nucleari vengono programmati su altri territori, la sua collocazione va bene. In pratica si accetta il nucleare e, con esso, la scelta di Berlusconi e del suo governo (la prima dopo il suo insediamento) di reintrodurre il nucleare dopo che gli italiani l’avevano scacciato con un referendum. Ancor più il ragionamento che sta portando avanti il Ministro Scajola quando vuole far credere agli italiani che il nucleare è la soluzione necessaria ai problemi energetici del Paese, affermando, per essere più convincente, che le nuove centrali nucleari previste dal Governo saranno non solo più economiche, ma anche più sicure”.

Lo dice senza sapere – prendendo in esame il primo aspetto, quello economico- quanto stanno costando scelte similari ad altri paesi, europei e non, e di come le previsioni fatte siano lievitate anche del 50% in corso d’opera, quindi, quale sarà il costo finale sulla base di altri aggiornamenti di questi costi. Senza sapere- e se lo sa- senza dire che il costo dell’ossido di uranio tenderà ad aumentare fortemente nel momento in cui si stanno esaurendo le miniere, tanto che si parla della loro chiusura nel decennio 2040/45, ancor prima dell’esaurimento del petrolio. Se è vero che il costo di questo elemento ha avuto impennate impensabili( da una media di 16 dollari l’oncia si è passati nel 2007 a ben 116 dollari) è facile capire cosa succederà nei prossimi tre decenni quando si va a consumare la sua disponibilità.

Non dice il ministro Scajola il costo delle tecnologie da pagare ai francesi e neanche si preoccupa della pesante crisi che sta attraversando il mondo e l’Italia con le previsioni che cambiano di giorno in giorno a testimonianza che nessuno sa, in primo luogo Berlusconi che, per pura propaganda, continua a mentire agli italiani, facendo quello che un capo di governo non deve fare e cioè invogliare la gente a consumare nel momento in cui è l’eccesso del consumismo, lo spreco, la ragione della crisi. In economia il detto “chiodo scaccia chiodo” produce solo danni enormi e come tali irreparabili. Non dice quali costi deve sopportare il Paese per il trasporto del materiale che serve per la costruzione delle centrali, per le dismissioni degli impianti, la gestione delle scorie. A proposito di scorie non dice che è un problema che nessuno ha risolto, nel senso che nessuno sa come e dove eliminarle.

Per quanto riguarda la questione sicurezza, il Ministro Scajola (bontà sua), parla di centrali di terza generazione, gonfiando il petto per un eccesso di orgoglio e di soddisfazione, senza dire però che questa nuova tecnologia non è stata ancora collaudata, visto che sono in via di costruzione, in Finlandia e in Francia, due prototipi. Sa, però, quali sono i gruppi industriali che si sentono già impegnati in questi ed altri progetti mastodontici, come il ponte dello stretto. Costi paurosi per risultati incerti, che si possono vedere tra qualche decennio, ma che cominceranno a pesare da subito sulla spesa pubblica già fortemente indebitata, con le nuove generazioni che si troveranno poi a pagare questi debiti. Basta questa ultima certezza per gridare no al nucleare in Italia e non come si sta cercando di far intendere che basta dire no alla sua installazione nel Molise perché il problema sparisca con tutte le preoccupazioni.

Intanto invitare la Regione a costituirsi contro la legge 99/2009, quella che Scajola ha denominato “Sviluppo”, che lascia al Governo la scelta dei siti espropriando le Regioni e gli Enti locali di un diritto che hanno ricevuto dalla Costituzione e cioè di essere i titolari del proprio territorio, serve per ripristinare il ruolo ed i compiti degli enti locali e la titolarità che essi hanno del proprio territorio, soprattutto per ricordare a chi parla di federalismo di essere coerenti e non strumentali.. Un’azione dovuta, ma non la sola, per il ragionamento prima fatto che ci porta a salvare il territorio da insediamenti di centrali e siti nucleari. In pratica il solo modo per non avere rischi di centrali e siti nucleari è dire no al nucleare. Su queste basi la formulazione di ordine del giorno da porre all’attenzione del Consiglio comunale per la sua approvazione.

                                                                                                                                                                         Larino viva

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