Lungomare Nord TermoliTERMOLI _ Costa termolese: scoppia violentissima la polemica tra balneatori, la maggior parte dei quali punta il dito contro alcuni imprenditori tacciati di pensare egoisticamente solo al proprio tornaconto senza discutere con colleghi ed associazioni di categoria per l’attivazione di progetti collettivi e poltiche dell’ambiente a beneficio di tutti. «Basta curare solo il proprio orticello a discapito dell’ambiente e della programmazione decisa collegialmente con l’intera categoria di imprenditori turistici». E’ l’accusa gridata con forza da alcuni balneatori del Lungomare nord all’indirizzo di alcuni operatori che, negli ultimi anni, hanno ottenuto il via libera per il posizionamento degli scogli direttamente sulla spiaggia, perpendicolarmente alla linea di riva, considerati pericolosi e poco efficaci da ingegneri marittimi e professionisti locali. Quel tipo di intervento lo consideriamo un vero e proprio scempio _ hanno dichiarato a gran voce e con enfasi numerosi gestori balneari di viale Cristoforo Colombo _, sono una vergogna, bisognerebbe abolirli. Attualmente esistono dei sistemi con gli scogli meno impattanti per il territorio e più sicuri oltre come quelli a pelo d’acqua. Questi sistemi antiquati copiati da qualche altro posto rovinano ulteriormente le nostre spiagge“.

Si continua ad operare singolarmente ed a lavorare alla chetichella per il proprio lido, in silenzio e spesso di nascosto _ hanno proseguito alcuni balneatori _ senza informare gli altri pur partecipando a riunioni perchè in realtà del nostro territorio a pochi importa davvero, si guarda al proprio portafoglio e del mare e della tutela della spiaggia, ci si pensa poi. Peccato, perchè così non si va da nessuna parte“.

Negli ultimi incontri la categoria aveva deciso il restringimento dei varchi nelle scogliere esistenti parallelamente alla linea di riva sul lungomare nord per porre riparo a situazioni urgenti come l’Alcione ed il Blu-Tuff, fortemente danneggiati dall’erosione tornata a divorare la spiaggia fino a pochi metri dalle strutture marine.

Questa era la decisione collegiale e doveva essere rispettata da tutti _ hanno proseguito diversi gestori di viale Cristoforo Colombo _ ed invece ancora una volta si preferiscono i fatti propri anche davanti a situazioni più gravi che richiedevano interventi repentini. Ed invece no, ci si presenta ogni ogni giorno negli uffici competenti piantando grane giornaliere fino a quando non si ottiene”.

L’esperienza pilota ed all’avanguardia in questo ambito è attualmente in Liguria a cui guardano con molto interesse alcuni imprenditori turistici termolesi.

Per compattere l’erosione del mare, il “cancro” della battigia, sempre più vorace davanti la costa molisana, sono in corso in Italia, in località marine rinomate e “gettonatissime” tutto l’anno, sperimentazioni eco-compatibili come quella approvata nel Parco delle Cinque Terre che permette il naturale ripascimento degli arenili senza imbruttire l’ambiente. Ed è a questo tipo di scogliere che guardano con interesse i balneatori di Termoli.

Il progetto che rappresenta un’iniziativa pilota nel nord Italia, prevede la costruzione di una barriera soffolta, posta, cioè, sotto la superficie del mare, di circa 150 metri di lunghezza, finalizzata al naturale ripascimento dell’arenile realizzata con strutture e sistemi ecocompatibili e sostenibili a forma di tripode.

Il modulo a tripode “tecnoreef”, brevettato dall’omonima società è stato impiegato come sistema per alcuni ormeggi destinati alla nautica da diporto, è un manufatto in calcestruzzo armato “sea friendly”, costituito dall’assemblaggio di singoli elementi a forma esagonale particolarmente affini alle caratteristiche ambientali presenti nell’ecosistema marino. La particolare forma a tripode e la tipica struttura cava che ne risulta, permette la realizzazione di un efficace barriera che neutralizza la corrente erosiva generata dal moto ondoso, la principale causa dell’impoverimento delle spiagge, e contemporaneamente offre, in seno agli anfratti interni, un ideale substrato per la colonizzazione di organismi marini creando un microhabitat particolarmente produttivo, sufficiente per il ripopolamento del litorale.

Molti balneatori guardano con interesse alle novità studiate per combattere l’erosione ma nel contempo proteggere le nostre spiagge _ hanno concluso diversi gestori del Lungomare nord _ che si potrebbe adottare anche dalle nostre parti. E’ per questo che le iniziative sporadiche e solitarie non piacciono più a nessuno“.

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Antonella Salvatore
Giornalista professionista, Direttrice di myTermoli.iT e myNews.iT e collaboratrice AnSa