Video intervista al Ministro Fitto.

Raffaele Fitto
Raffaele Fitto
TERMOLI _ Stabilimenti balneari all’asta nel 2015. I balneatori di Termoli, molto preoccupati del problema tanto da partecipare di recente ad una manifestazione di protesta a Pescara, hanno interpellato il Ministro degli Affari regionali e delle Autonomie locali Raffaele Fitto tirato in ballo più volte dalla categoria.  Sul problema l’Amministratore ha risposto ai balneatori chiaramente:
”Il confronto con i balneatori, con le organizzazioni di categoria nazionale l’abbiamo sempre avuto, lo stiamo avendo adesso con le Regioni. Come e’ noto c’e’ questa direttiva europea, non c’e’ una questione di volonta’ da parte nostra. L’accordo a livello europeo ci porta ad avere il 2015 come data ultima della scadenza prevista anche da questa procedura d’infrazione ma ci da anche la possibilita’ di definire con le regioni e con le organizzazioni di categoria un’intesa che possa affrontare in modo organico la questione”.

Pietro D’Andrea, Presidente della Fiba-Confesercenti, ha avvicinato il Ministro in Comune alla fine del convegno sul federalismo ed è riuscito ad affrontare la questione con il Ministro che si è mostrato molto disponibile. 

Alla domanda del rappresentante di categoria:Ministro perché i balneari, a differenza di altre categorie come i farmacisti, notai, ambulanti non possono uscire dalla direttiva servizi sebbene svolgano, oltre il servizio turistico, un servizio indiscusso di pubblica utilità come la salvaguardia a mare, la pulizia degli arenili? 

Fitto:Una proposta di legge che contemplasse questi argomenti non farebbe uscire l’Italia dall’infrazione comunitaria e verrebbe respinta; Se volete, perché questa proposta non è possibile, si può portare la concessione a 90 anni“. 

D’Andrea: Ministro io capisco la sua provocazione, però mi spieghi perché è stato possibile far uscire dalla direttiva servizi gli chalet di montagna e i bagni no ,forse perché Bossi doveva proteggere le montagne ? 

Fitto:No, Bossi non c’entra niente, ripeto, la proposta non verrebbe considerata dalla Commissione europea e non farebbe uscire l’Italia dall’infrazione“.

D’Andrea: Ministro io insisto. Le sue ragioni da noi non sono comprese perché ci preoccupiamo se il parere della commissione europea sarà negativo, i balneatori chiedono al governo e al presidente del consiglio un decreto legge che mette al riparo 30.000 imprese e le loro famiglie; se l’Europa non capirà, perché è noto che forti sono gli interessi del grande capitale alla conquista delle nostre spiagge, potrebbe capire forse l’opinione pubblica Italiana. 

Fitto:Si sta lavorando con grande attenzione insieme alle regioni e al sindacato dei balneatori sui temi che mi ha sollecitato. Il governo sta svolgendo un lavoro di proposte alternative e di verifiche di giuste opportunità per la vostra categoria

D’Andrea: Vede ministro, è stato cancellato dal codice della navigazione il 2° periodo comma 2 dell’art.37 il cosiddetto” diritto di insistenza” ed è stato approvato recentemente al Senato, in attesa che passi alla Camera, l’eliminazione anche dell’art.14, quello del rinnovo automatico sessennale. Dopodiché, se il Governo non interverrà con nuovi provvedimenti, dall’attuale sconcerto si passerà alla disperazione di decine di migliaia di famiglie che hanno creduto e investito in un lavoro promosso e garantito da oltre un secolo dalle Istituzioni dello Stato. Comunque noi confidiamo nel lavoro che sta svolgendo insieme alle Regioni e al sindacato dei balneari. Un’ultima cosa, tante sono le aspettative di questi imprenditori e delle loro famiglie. Vi chiedo di non deluderle.

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Antonella Salvatore
Giornalista professionista, Direttrice di myTermoli.iT e myNews.iT e collaboratrice AnSa

1 commento

  1. caro D’andrea,la verità è che a questi nn gliene frega niente delle famiglie che vanno in malora,pensano solo al buisness dei grandi capitali.Stai tranquillo che se qualche magnate russo o cinese o di casa del diavolo ha messo gli occhi sulle ns spiaggie nn si faranno scupoli di mandarvi in malora…purtroppo sono troppi casi che confermano cio’,come si dice più indizi fanno una prova