CAMPOBASSO _ Nei giorni scorsi la Giunta Regionale ha deliberato in materia di turismo approvando l’accordo di programma “Arte e natura in Molise”. Titolo accattivante, contenuti minimi. Si tratta di un progetto che prevede la pubblicità delle meraviglie, effettivamente nascoste, del Molise, ma che non sembra preoccuparsi minimamente del fatto che restano nascoste solo perché oggettivamente poco fruibili. Come visitare i siti archeologici di Pietrabbondante se sono chiusi? Il Museo Paleolitico di Isernia, problema analogo. Altilia abbandonata a se stessa come se fossero i resti di una casa colonica… Si può pensare di rilanciare il turismo con brochure, pubblicità e proposte di itinerari alla ricerca “del raro, del curioso e del nascosto”?

Non sia mai qualcuno si faccia venire in mente di andare a visitare questa “strana” regione: farebbe la fine di quel pullman di turisti bergamaschi che, molti anni or sono, raccolsero la proposta di visita dei castelli del Molise, presentata alla BIT di Milano, e si trovarono nel bel mezzo del nulla. Solo mura cadenti e porte chiuse. Capisco che se lo Stato mette a disposizione oltre 1.300.000 euro per il rilancio del turismo si fa di tutto per utilizzarli. È però fondamentale che tali somme non siano semplicemente spese, come sembra intenzionata a fare la Giunta regionale, ma investite in progetti coerenti e rispondenti alle indicazioni previste dalla legge 296/2006. Le modalità di impiego dei fondi sono abbastanza chiare e precise, come evidenziato nell’interrogazione presentata oggi stesso dal consigliere Monaco; si fa esplicito riferimento al rilancio delle piccole e medie imprese turistiche e allo sviluppo del turismo ecosostenibile, nonché alla destagionalizzazione.

Indicazioni che sono state ben accolte da altre regioni che hanno provveduto a scegliere il settore da finanziare (vedi l’esempio del Veneto che ha stipulato un accordo di programma con il Brasile per il turismo religioso). Lo scorso anno la Giunta Regionale aveva pensato bene di entrare nel circuito dei “Borghi di eccellenza”, ma questa parte è del tutto scomparsa nell’attuale progetto. A questo punto mi sento in dovere di far fiorire qualche idea: una tale somma potrebbe essere utilizzata per le strutture sportive, ad esempio l’impianto di risalita di Capracotta, inutilizzabile da anni per mancata manutenzione e senza il quale non è pensabile l’afflusso di turisti durante la stagione invernale; la manutenzione ordinaria di quei siti ritenuti di maggior interesse turistico perché i visitatori possano ammirarne la bellezza e la rarità, non la sporcizia e le erbacce.

La cosa migliore sarebbe stata quella di fare un ragionamento complessivo chiamando a raccolta gli operatori del settore ed elaborare con loro una strategia, e ci sarebbe stato tutto il tempo per farlo, visto che la legge è del 2006. Ancora una volta il Governo regionale ha dimostrato di navigare a vista, senza alcuna capacità di programmazione. Se tutto quello che il Molise è in grado di fare per rilanciare il turismo è promettere la luna nel pozzo, sarebbe meglio utilizzare queste somme per altri fini, viste le attuali congiunture economiche e sociali.

Il consigliere regionale Filippo Monaco

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