TERMOLI _ Ha aperto i battenti l’esposizione di mobili peruviani nel centro storico di Termoli. La mostra inaugurata il 7 agosto proseguira fino al 22 agosto presso la sede della Caritas, in Piazza Bisceglie 1, nel cuore del Paese Vecchio ed è stata ideata dai volontari dell’Associazione Don Bosco 3A e dell’Operazione Mato Grosso in collaborazione con l’Associazione culturale termolese Terza Pagina, al fine di far conoscere l’attività delle cooperative di produzione in Perù e promuovere la vendita delle opere, ELEMENTI D’ARREDO ed OPERE di ARTE SACRA, realizzati interamente a mano da ragazzi della Sierra Andina in Perù.

Le associazioni ringraziano la CARITAS di Termoli per l’indispensabile collaborazione e per l’immediata fiducia dimostrataci e il Comune di Termoli, Assessorato alla cultura, per il patrocinio accordatoci.

L’associazione Don Bosco 3A da sempre sostiene, attraverso il lavoro gratuito dei propri associati, le missioni del Movimento di Volontariato denominato “Operazione Mato Grosso (OMG)”, fondato nel 1967 dal sacerdote salesiano Padre Ugo De Censi allo scopo di promuovere lo sviluppo, sociale, umano e religioso di alcune delle popolazioni più povere del Sud America (Perù, Bolivia, Equador e Brasile). L’Associazione Terza Pagina, visto l’alto valore umano, sociale e culturale di questa iniziativa, ha deciso di dare il proprio contributo nella realizzazione di questa mostra considerandola un’esperienza importantissima e formativa per la città di Termoli, nella speranza che possa diventare un appuntamento annuale e un’iniziativa densa di sviluppi a livello internazionale.

La storia delle falegnamerie ARTESANOS DON BOSCO è la risposta tangibile ad un sogno di un mondo diverso: Nel 1979, come risposta concreta ai problemi della povera gente della sua parrocchia, che si estende tra i 3000 e i 4000 metri di quota sulle pendici della cordillera andina, Padre Ugo apriva una scuola di falegnameria e di intaglio del legno a Chacas in Perù. Da allora, sono nate altre otto scuole in altrettante missioni dell’Operazione Mato Grosso. I giovani che le frequentano sono scelti fra i più poveri e vengono accolti per cinque anni nella casa parrocchiale, vengono seguiti da una famiglia e da assistenti, vengono educati al lavoro e all’arte, ma soprattutto all’amore verso la propria terra. Tutti i ragazzi, terminata la scuola, ricevono gli attrezzi, strumenti indispensabili per guadagnarsi onestamente il pane avendo la possibilità di scegliere se iniziare una nuova attività altrove.

Ogni opera realizzata nelle falegnamerie viene costruita da un solo giovane che segue il lavoro dall’inizio alla fine. Successivamente il pezzo viene trasportato, non senza difficoltà, fino alla costa per essere imbarcato e quindi trasferito tramite nave fino a noi. Attualmente la cooperativa dà lavoro ad alcune centinaia giovani che sono dislocati nei vari pueblos della Cordilliera. I ragazzi che entrano nella cooperativa aumentano di anno in anno e per vendere i loro lavori qui in Italia è nata l’Associazione Don Bosco 3A che, basandosi sul lavoro gratuito di molte persone, organizza mostre, commercializza e consegna quanto prodotto in Perù.

L’eventuale guadagno della vendita viene impiegato per la realizzazione di opere sociali come acquedotti, canali d’irrigazione e viveri per i più bisognosi. Vorremmo davvero che questi mobili dessero la speranza di un futuro più dignitoso a tanta povera gente e la possibilità ai ragazzi della Cooperativa Don Bosco di poter vivere nella propria terra. Per noi che li commercializziamo sono uno stimolo a dare un po’ del nostro tempo mantenendo vivo lo spirito che Padre Ugo ha voluto trasmetterci con la sua vita accanto ai giovani e ai più poveri. Chi li compera ha la certezza di avere in casa propria un’opera d’arte, ma soprattutto di aver compiuto un gesto d’Amore.

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