TERMOLI _ “Se i ministri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente non ritengano che vi siano valide motivazioni per escludere il sito di Termoli da quelli considerati compatibili per la costruzione di una centrale nucleare”. E’ quanto chiede in un’interrogazione presentata oggi il deputato e commissario del Pd in Molise Gianpiero Bocci. “Con il cosiddetto ddl Sviluppo, approvato lo scorso 9 luglio – afferma Bocci – è stato ufficialmente reintrodotto il nucleare in Italia. Entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge, il governo deve adottare uno o più decreti legislativi per la localizzazione sul territorio nazionale degli impianti e dei siti di stoccaggio e deposito dei rifiuti radioattivi. Il governo ha ipotizzato la costruzione di 10-15 centrali nucleari da 1300 megawatt ognuna per giungere a coprire il 25% del fabbisogno energetico italiano”. “Tra i siti ritenuti compatibili dal CNR – prosegue il deputato del Pd – è stata individuata anche la città di Termoli, in provincia di Campobasso, senza tener conto che la regione Molise contribuisce già alla produzione energetica nazionale con diversi impianti, tra cui una centrale turbogas ubicata nella stessa città di Termoli, per una quantità largamente superiore al proprio fabbisogno e supplendo quindi alla carenza di altre regioni. Oltre a questo aspetto va fortemente denunciato che l’ubicazione di una centrale nucleare nella zona del Basso Molise comporterebbe un danno gravissimo all’economia turistica della regione”.

Chiediamo quindi” – conclude il commissario del Pd molisano – “che i ministri Scajola e Prestigiacomo valutino seriamente la necessità di escludere il sito di Termoli da quelli individuati per la costruzione di una centrale nucleare”.

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