CAMPOBASSO_ “Col garbo delle persone perbene è scivolato via in punta di piedi con la stessa sobrietà con cui è vissuto. Funzionario pubblico integerrimo, compagno leale e figura esemplare, Lorenzo, apparteneva alla migliore storia della sinistra berlingueriana, austera e umana, abituato a fare prima il proprio dovere fino in fondo e poi alzare lo sguardo sulle altrui fragilità”_ è quanto dichiarato dal consigliere Petraroia, che ha voluto sottolineare la feconda eredità lasciata da Lorenzo Guglielmi.

Ero un ragazzino alle prime armi, appena arrivato in Cgil a seguito di un licenziamento per rappresaglia,_ ha continuato Petraroia_ quando ascoltavo i richiami di Lorenzo Guglielmi nei direttivi e nei seminari sindacali. Lui si occupava di controlli nella sanità e già alla fine degli anni ottanta ammoniva la sinistra astrusa che parlava per slogan senza la fatica di studiare i problemi, leggere le carte e documentarsi minuziosamente”.

Per difendere la conquista millenaria della legge n. 833/1978 che per la prima volta nella storia nazionale sancì il principio che ogni italiano aveva diritto alle cure sanitarie al di là del censo, del lavoro e della residenza, Lorenzo ci intimava di vigilare, sulla spesa e sul sistema,  attraverso la partecipazione attiva, responsabile e costante”_ è forse questo il messaggio più importante che ci ha voluto lasciare. Dunque attenzione ai feudi dei primari, alle rendite di posizione delle strutture private, alle corruttele del sistema pubblico e a tutto ciò che strumentalizza la sanità per fini politici, clientelari, sindacali e campanilistici. E per essere più’ chiari ci spiegava dove si annidavano gli sprechi spronandoci a chiedere controlli ispettivi analitici sui ricoveri, sui rimborsi, sulle retribuzioni e sulle selezioni del personale, sui fornitori, sull’acquisto di beni e servizi, sulla qualità del sistema e sul ruolo della dirigenza amministrativa.

Nel mentre ascoltavo il Ministro Balduzzi_ afferma ancora Petraroia_ che con stile sabaudo richiamava le Regioni a una gestione oculata del proprio sistema sanitario, mi tornava in mente l’ammonimento caduto nel vuoto di Lorenzo. Ma proprio per questo abbiamo il dovere di prendere esempio dal rigore di questo dipendente pubblico irreprensibile, impegnato socialmente e in politica, e fortemente legato agli affetti della propria famiglia. Come mi ha ricordato Fernanda, da 16 anni, Lorenzo aveva lasciato ogni altro impegno per stare vicino alla moglie affetta da una grave patologia in una dimostrazione esemplare difficilmente rintracciabile nella società liquida del terzo millennio”.

“Ho assistito con amarezza al silenzio di quelle rappresentanze per le quali Lorenzo aveva sacrificato un intera esistenza nella peggiore conferma dello smarrimento politico di chi non conosce più la distinzione tra opposti ideali politici.  E per senso di giustizia ho voluto rompere questa omertà per rispetto alla storia, all’impegno e all’esempio di Lorenzo Guglielmi, e mi aspetterei che anche la Regione Molise che ha avuto alle proprie dipendenze un funzionario simile, farebbe bene a ricordarne il rigore, l’onestà ed il senso del dovere. Grazie Lorenzo per avermi insegnato come conciliare il nostro sogno per un futuro Sol dell’Avvenire con lo studio, l’impegno, la serietà e un alto senso etico”_ ha concluso il consigliere Petraroia.

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