CAMPOBASSO_ E’ stata protocollata questa mattina la proposta di legge regionale “Norme in materia di delocalizzazioni e incentivi alle imprese” predisposta dal consigliere regionale Salvatore Ciocca (Federazione della Sinistra) con il prezioso contributo di Italo Di Sabato, segretario del Prc Basilicata.

“La proposta di legge regionale – spiega Salvatore Ciocca – mira a sostenere maggiormente l’economia molisana attraverso un semplice assunto: chi investe in Molise e ottiene anche incentivi pubblici per le attività produttive non potrà delocalizzare la propria azienda pena la restituzione delle somme ottenute. La Regione Molise per promuovere lo sviluppo economico del territorio interviene attraverso la concessione di agevolazioni, contributi, sovvenzioni, incentivi e benefici alle imprese; un sostegno finalizzato a sostenerne lo sviluppo, la ricerca e l’innovazione ma anche utile a favorire l’impiego dei giovani in un momento in cui la disoccupazione tocca punte allarmanti.

I dati riferiti al mese di gennaio, e resi noti proprio oggi, ci raccontano di una situazione ormai gravissima, soprattutto nella fascia di età compresa tra i 15 e i 24 anni. Il 2012 si apre con un tasso di disoccupazione al 9,2%, in rialzo di 0,2 punti percentuali su dicembre e di uno su base annua. Il più alto dal primo trimestre 2001 e, in generale, dal 2004. Alla luce di questi dati preoccupanti che riguardano anche la nostra regione, è di rilevante importanza non consentire alle aziende, che hanno ottenuto benefici, di trasferirsi in realtà diverse dove c’è minor costo della manodopera e delle materie prime.
Delocalizzare la produzione presenta indubbi vantaggi per le imprese per quanto attiene l’economicità ma non si può non rilevare che il territorio che perde produzioni subisce una contrazione dei lavoratori impiegati e perde in competitività strutturale perché le aziende, solitamente, oltre alla delocalizzazione delle funzioni semplici, optano per il trasferimento delle funzioni importanti come l’ingegneria, il software, la progettazione che vanno ad incidere negativamente sul territorio e conseguentemente sul tessuto economico e sociale. Risulta difficile, in questo contesto, creare opportunità per lavoratori non professionalizzati ma comunque flessibili.
Lo è ancor di più per i professionisti laureati, sicuramente meno flessibili e alla continua ricerca del lavoro idoneo al loro titolo di studio. A lungo termine anche il tessuto produttivo si modifica, dato che una singola produzione necessita anche di uno sfondo di subforniture che ovviamente perdono di ragione economica di esistere consentendo all’indotto di scomparire. Con la proposta di legge, la Federazione della Sinistra – nel pieno rispetto della Costituzione Italiana, dei principi fondamentali della legislazione nazionale e dell’ordinamento dell’Unione Europea nonché dello Statuto Regionale e delle direttive europee in materia di delocalizzazioni, riconoscendo il diritto al lavoro di ogni donna e uomo, contribuisce alla salvaguardia dei livelli occupazionali sul territorio molisano e alla tutela dei rischi di delocalizzazione industriale”.

Il dettato normativo presentato oggi consta di 6 articoli e si applicherebbe, se venisse approvato, a tutte le imprese che beneficiano di somme erogate a qualsiasi titolo dalla Regione sotto forma di incentivo e di finanziamento.
Questi ultimi sarebbero subordinati, pena la decadenza, al rispetto degli obblighi ai quali le imprese si assoggettano all’atto della presentazione delle domande. Nella proposta di legge si sottolinea la previsione del mantenimento delle unità produttive che beneficiano degli interventi per almeno 10 anni dall’attivazione degli stessi. Se le aziende oggetto di contribuzione pubblica decidessero per la delocalizzazione, sarebbero obbligate alla restituzione delle somme erogate dalla Regione con gli interessi legali. La proposta normativa obbligherebbe le imprese destinatarie degli incentivi alla documentazione, che avverrebbe con cadenza annuale, relativa all’osservanza degli obblighi previsti dalla legge; controlli, ispezioni e verifiche che potranno essere disposti dalla Regione in relazione proprio agli incentivi e allo scopo di verificare il rispetto delle disposizioni emanate dall’Ente. La Giunta regionale poi, con cadenza annuale, sarà chiamata a relazionare sullo stato di attuazione della normativa.
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