TERMOLI – Ormai è assodato la chiusura del Punto nascita dell’ospedale San Timoteo, disposto con decreto del Commissario Giustini. Dal 7 luglio prossimo non essendoci la disponibilità H24 dell’assistenza al parto del ginecologo, non sarà possibile partorire nell’ospedale di Termoli.

Come primo atto a seguire tale dispositivo Il Dott. Antonio Lucchetti, da qualche giorno prorogato per altri due anni come Diretto Sanitario ASREM, oggi in veste di Direttore Generale (facente funzione), ha chiesto ai Direttori Generali di alcune strutture sanitarie della regione Puglia: Ospedali Riuniti di Foggia, Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo; e dell’Abruzzo: ASL di Lanciano-Vasto-Chieti, di fornire nei propri ospedali le cure ostetriche e ricovero richieste per le partorienti del distretto sanitario di Termoli.

Questo è un atto dovuto per la sicurezza delle partorienti, ma anche per sollevare da ogni responsabilità i vertici dell’ASREM, per un insperato caso di emergenza sanitaria da parte di qualche partoriente.

Oltre ad informare tutti i vertici della regione e della sanità hanno dato disposizione al 118 di trasportare le partorienti necessarie di cure agli ospedali interessati, in base al numero di settimane di gravidanza. Pare che fino a 13 settimane possono essere trasportate al San Timoteo di Termoli, oltre 13 e fino a 35 al Cardarelli di Campobasso o all’ospedale riuniti di Foggia; oltre 35 al San Pio di Vasto.

Questa, si spera momentanea, soluzione di certo potrebbe generare non poche difficoltà all’esiguo numero di postazioni e ambulanze con medico presenti nel distretto di Termoli, e che in caso di richiese concomitanti potrebbe creare grossi ritardi mettendo a rischio la vita dei cittadini bisognosi di cure.

In attesa della definizione di accordi di confini tra le regioni limitrofe, appare ancor più ragionevole la proposta fornita dal Comitato San Timoteo che prevede un accordo con l’Abruzzo, con la soluzione di impiegare i professionisti che operano all’ospedale di Vasto anche al San Timoteo di Termoli.

Soluzione questa che oltre a consentire la riapertura, in breve tempo, del Punto nascita di Termoli, presenta anche un vantaggio economico, non facendo aumentare la mobilità passiva, ma soprattutto il vantaggio per le Partorienti che in tal modo evitano il viaggio trasporto, e nello stesso tempo si evita anche di gravare ulteriormente il servizio del 118.

Nicola Felice

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