Dura critica del presidente Alessandro Izzi e del Consiglio al metodo utilizzato dal sindaco Gravina e dall’assessore Felice: “È mancato l’approccio partecipativo e il dibattito costruttivo con la categoria dei tecnici”. La replica del Sindaco di Campobasso.

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Campobasso – Il progetto di riqualificazione del Castello Monforte presentato in Comune

CAMPOBASSO – Dialogo, partecipazione, coinvolgimento e confronto con l’Ordine degli architetti. È ciò che è mancato al metodo utilizzato dall’amministrazione comunale nella gestione del progetto di riqualificazione del Castello Monforte. Lacune, mancanze, gravi insufficienze messe in evidenza dal presidente Alessandro Izzi e dall’intero Consiglio dell’Ordine professionale che considerano inaccettabile il modus operandi del primo cittadino e dell’assessore alla Cultura Paola Felice.

Si tratta di un intervento strategico e su un bene vincolato che, per tipologia e importanza, rientra nelle competenze esclusive dell’architetto – spiega il presidente – sarebbe stato opportuno e quantomeno necessario informare e coinvolgere l’Ordine professionale che rappresento per promuovere un dibattito pubblico e una interlocuzione propositiva  su un tema di tale rilevanza.

In questi primi diciotto mesi di mandato – continua Izzi – abbiamo sempre  manifestato la nostra piena disponibilità a collaborare con l’amministrazione comunale, abbiamo proposto tavoli di lavori tematici e più volte richiesto un maggiore coinvolgimento nelle scelte programmatiche e operative che riguardano i settori di nostra competenza, per migliorare i servizi offerti e contribuire fattivamente ad un efficiente, sostenibile e concreto sviluppo del territorio e della nostra città, agevolando per quanto possibile anche il lavoro degli Uffici comunali preposti. Richieste rimaste inascoltate visto che, anche in occasione della riqualificazione di un importante simbolo del capoluogo come il Castello Monforte, è mancata la volontà di interloquire durante l’intero e lungo processo che ha condotto l’elaborazione del progetto di valorizzazione da parte della Soprintendenza archeologia beni ambientali e paesaggio del Molise. È corretta e apprezzabile la comunicazione resa alla cittadinanza per illustrare il lavoro svolto – precisa Alessandro Izzi – ritengo, invece, manchevole e inopportuno che il primo cittadino e il suo assessore alla cultura evitino di informare l’Ordine degli architetti su quanto programmato e, inoltre, oltremodo irrispettoso per l’Istituzione ordinistica che rappresento non coinvolgerci e informarci in occasione della presentazione che si è tenuta qualche giorno fa al Circolo Sannitico per illustrare il progetto di riqualificazione del Castello Monforte. 

Non è la nostra – conclude il presidente – una richiesta di mera visibilità che lasciamo, senza alcuna polemica, a chi di questo evidentemente necessita. Rimarchiamo, invece, fermamente l’esigenza di un rapporto collaborativo, solido, efficace e propositivo tra Ordine professionale e amministrazione comunale quale garanzia consolidata per un’ organica pianificazione delle strategie programmatiche urbane e territoriali, finalizzate al bene dell’intera collettività, pur sempre nell’assolvimento del massimo rispetto delle regole comunicative e delle attività che caratterizzano le relazioni tra enti istituzionali”.

Ordine degli Architetti di Campobasso

La replica del Comune di Campobasso al presidente dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Campobasso.

Il Sindaco di Campobasso, Roberto Gravina, essendo venuto a conoscenza della nota inviata dal presidente dell’Ordine degli Architetti, Alessandro Izzi, alla stampa in data odierna, e riguardante i lavori di progettazione previsti per la riqualificazione del Castello Monforte, ha voluto puntualizzare in modo chiaro quanto fatto dal Comune di Campobasso e manifestare la propria sorpresa per una esternazione ritenuta decisamente immotivata.

“L’Amministrazione comunale di Campobasso si stupisce di questa uscita scomposta del presidente dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Campobasso, Alessandro Izzi, relativamente al Castello Monforte e ai lavori di riqualificazione previsti. – ha dichiarato Gravina – Nel ribadire come sindaco e come Comune, innanzitutto, se davvero ce ne fosse bisogno, che non c’è stata nessuna forma di avversione, e ci mancherebbe altro, verso lo stesso Ordine degli Architetti, tengo a specificare che la progettazione dei lavori del Castello Monforte è stata affidata dal Comune di Campobasso, con una convenzione, alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Molise, la quale si è poi rivolta a colleghi architetti dello stesso Izzi e appartenenti essi stessi all’Ordine. 

Se qualcosa in merito la si voleva dire e far notare, anche ufficialmente, nella fase preliminare e in merito al progetto, tutta la documentazione a riguardo è sempre stata resa disponibile e pubblica da parte del Comune e chi lo riteneva giusto avrebbe potuto prendere iniziative di suggerimenti in merito. 

Per quanto, invece, concerne l’incontro pubblico tenutosi nelle sale del Circolo Sannitico, – ha precisato il sindaco – la natura stessa dell’appuntamento, che voglio ribadirlo era incentrato esclusivamente sulla presentazione di un progetto concluso, prevedeva la possibilità per chiunque di partecipare, non c’è stata alcuna volontà di escludere qualcuno in occasione di un appuntamento aperto a tutti, largamente pubblicizzato e che ha visto un interesse notevole dell’intera comunità cittadina; incontro, lo sottolineo a scanso di equivoci, organizzato con il mero scopo di divulgare il lavoro riguardante il primo e unico lotto finanziato interamente dal Comune.

Se lo stesso presidente dell’Ordine degli Architetti avesse voluto partecipare sarebbe stato il benvenuto e avrebbe appreso i prossimi passi progettuali direttamente dalla Soprintendenza.

Detto ciò, – ha aggiunto Gravina – appare evidente che, con ogni probabilità, a questo punto, bisogna intendere l’uscita del presidente dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Campobasso come un modo di voler fissare lui, in prima persona, gli interlocutori con i quali la Soprintendenza, a suo dire, dovrebbe parlare. Insomma, quella del presidente dell’Ordine nei toni e nei modi è stata un’uscita davvero fuori posto, dalla quale ci auguriamo che altri consiglieri dell’Ordine prendano le distanze, perché, come ben sanno tutti, l’Amministrazione, in modo chiaro e trasparente, ha interessato per i lavori di progettazione di un monumento come il Castello Monforte, l’autorità e l’istituzione di riferimento più vicina per quanto riguarda i beni di questo tipo, ovvero la Soprintendenza.

Ciò tuttavia, è bene chiarirlo in modo netto e senza possibilità di fraintendimento alcuno, quanto espresso dal presidente dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Campobasso in questa occasione, per quanto ci riguarda, non ci impedirà di continuare a collaborare con l’Ordine tutte le volte che ce ne sarà bisogno, considerando l’Ordine degli Architetti un interlocutore privilegiato, sempre che l’Ordine lo voglia.

Comune di Campobasso

La replica al sindaco Roberto Gravina del Consiglio dell’Ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori della provincia di Campobasso 

«Il Consiglio dell’Ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori della provincia di Campobasso reagisce con altrettanto stupore alla precisazione inviata dal sindaco Roberto Gravina al presidente dell’Ordine Alessandro Izzi. “Confermando l’interesse dell’Ordine professionale ad essere fattivamente collaborativo nei tavoli programmatici e strategici anche nella continua ricerca della migliore progettualità per il bene della collettività, il Consiglio respinge fermamente e in modo compatto le accuse mosse al presidente Alessandro Izzi condividendo pienamente l’azione promossa. Inoltre il Consiglio, rimarcando la ben nota distinzione tra comunicazione pubblica e comunicazione istituzionale, non può fare a meno di evidenziare che il galateo istituzionale avrebbe dovuto indurre il primo cittadino a coinvolgere l’Ordine degli architetti attraverso canali ufficiali”.  Il Consiglio, infine, precisa di non voler rivendicare alcun ruolo nell’individuazione degli affidamenti degli incarichi professionali ma, attraverso la nota del presidente, di aver voluto ancora una volta sollecitare un coinvolgimento partecipativo e un confronto formale nelle fasi di programmazione strategica e pianificazione territoriale  e urbanistica».

Ordine degli Architetti di Campobasso.

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