LARINO – Le troppe pale eoliche del Molise additate con ira dal critico d’arte e politico italiano Vittorio Sgarbi in un intervento sui media nazionali. Una critica dura nei confronti della regione, tacciata di poca attenzione fino ad oggi alla tutela delle aree verdi del territorio ma anche alla tipologia imprenditori atterrati in zona attraverso le torri del vento. A commentare il monito di Sgarbi, è Pasquale Di Lena, ex assessore regionale ai lavori pubblici, candidato sindaco di Larino per il centro sinistra, ex consigliere comunale di minoranza del centro frentano.

Ieri sera in uno dei tanti talk show che vengono seguiti sempre da meno ascoltatori, Sgarbi, in uno dei suoi infuocati interventi, ha citato più volte il Molise per la sua bellezza ma, soprattutto, per le pale eoliche che distruggono l’Italia ed il Molise che, ai cittadini italiani costano 170 miliardi di euro di tasse. La metà sono ferme. Il Paese che paga più tasse per una finta energia pulita – ha detto Di Lena -. Una denuncia forte che chiama in causa i sindaci che hanno intaccato i nostri paesaggi che portano al mare, al Molise interno e ai monti”.

Di Lena, concorde con il critico d’arte, a sua volta attacca gli amministratori locali che hanno aperto le porte dei comuni e dei terreni ancora verdi alle imprese del settore, oggi costellati di “mostri” che saranno obsoleti tra qualche anno. “Uno sfregio di cui si fa vanto l’attuale assessore regionale all’agricoltura e ambiente, già sindaco di San Martino in Pensilis – ha concluso Di Lena -, il paese che dicono destinato a ospitare la mega stalla di 12.000 manze della Granarolo, propagandata dai nostri parlamentari e dal governo regionale”.

Articolo precedenteVisite udito gratuite ai nonni di Termoli. Oggi presentazione progetto Nonno ascoltami
Articolo successivoLa Tekneko sostituisce Sieco nella raccolta differenziata a Montenero di Bisaccia
Antonella Salvatore
Giornalista professionista, Direttrice di myTermoli.iT e myNews.iT e collaboratrice AnSa