Montano è stato interpellato da myNews sulla vicenda particolare che vede come protagonista il Consigliere di minoranza Monaco. La Presidenza del Consiglio è chiamata ad approvare o meno la richiesta del Candidato sindaco dell’Idv

Alberto Montano
Alberto Montano

TERMOLI _ Sulla richiesta avanzata da Filippo Monaco, candidato sindaco dell’Idv di costituire un gruppo consiliare del Pd si è scatenato il dibattito politico dentro e fuori le mura del Comune termolese. Sulla vicenda che vede contrari a tale iniziativa gli iscritti di Termoli del Pd, è stato interpellato il Presidente del Consiglio Comunale Alberto Montano chiamato, in qualità del suo ruolo istituzionale, ad approvare o meno tale richiesta.

Considera accettabile la proposta di Monaco, capogruppo del gruppo Misto al Comune di Termoli, di costituire in Consiglio comunale il gruppo del Pd?

La richiesta di Monaco certamente pone un problema di interpretazione del regolamento del Consiglio comunale. In particolare per quello che riguarda il titolo I capo II art. 2 che è relativo alla costituzione dei Gruppi consiliari.

Esso prevede la possibilità che i gruppi consiliari possano modificare la propria denominazione ponendo un’eccezione proprio per il gruppo misto. Ad ogni modo penso che sarà utile convocare a breve una conferenza dei Capigruppo ed appena possibile anche l’ufficio di presidenza che dovrà essere costituito non appena si avrà la nomina del Vice presidente del Consiglio comunale, per chiarire l’interpretazione corretta del regolamento.

La vicenda non è analoga a quella di Ermina Gatti che ha costituito il gruppo di Costruire Democrazia pur essendo stata candidata del Pd?

Il consigliere Gatti eletto con il Pd ha da subito dichiarato la volontà di costituire un nuovo gruppo cosiliare denominato Costruire Democrazia.
Si poneva anche per lei l’eventuale attribuzione del Gruppo misto essendo stata candidato sindaco ma in questo caso ho ritenuto di privilegiare l’interpretazione del passo del regolamento che prevede che un consigliere eletto in una lista poteva formare un gruppo consiliare con denominazione della lista di provenienza salvo una diversa comunicazione fatta al presidente, cosa che nel caso della Gatti è avvenuta subito dopo l’insediamento.

Dunque la vicenda della Gatti è diversa da quella di Monaco?

Mi sembra che sia diversa anche se ci sono delle similitudini che andranno approfondite e valutate con l’ausilio dei capigruppo e dell’Ufficio di presidenza.

Sul piano politico ci saranno delle ripercussioni?

Non mi esprimo su questo aspetto perchè in questo momento in qalità di Presidente del Consgilio tengo di più a fare una verifica istituzione di questo tipo di richiesta. L’eventuale posizione politica del Pd rappresenta più una questione interna che sicuramente andrà sviscerata in quelle sedi ma che non intacca il ragionamento inerente l’applicazione del regolamento che non può essere influenzato da ragionamenti politici.

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4 Commenti

  1. la politica ha riscoperto di essere una cosa seria.
    Scusate, forse non ho capito, ma se un consigliere può combiare casacca a suo piacimento, può persino mettere in minoranza la maggioranza a cui appartiene, può tradire il mandato conferitogli dai cittadini ma non può costituire un nuovo gruppo consiliare allinterno della stessa coalizione? Capisco che il presidente Montano non sia la persona puù adatta a giudicare tale operato visto anche i suoi trascorsi politici e i suoi cambi di casacca. Bisogna aspettare la nomina del vicepresidente come se il Presidente designato non fosse in grado di stabilire e interpretare il regolamento ed eventuali precedenti in materia. Scusate ma il dubbio sorge spontaneo, non è per caso che un’opposizione coesa e forte possa dar fastidio e intralciare i programmi di certi figuri politici? Aspetto che qualcuno chiarisca e mi delucidi.

  2. per robespierre
    prima di scrive sui blog, dovresti andare a leggere il regolamento consiliare di termoli. montano ha spiegato le cose con semplicità, anche se a mio avviso lui dovrebbe rigettare tale richiesta perchè è evidente che monaco si è candidato CONTRO IL PD e non ha RIFIUTATO l’apparentamento. la questione politica è si interna al pd, ma monaco chiede una cosa non corretta a livello di regolamento. nella sua coalizione di sostegno il simbolo pd non c’era e nonostante la stelletta sul petto e le sue dichiarazione di appartenenza lui appartiene a idv. il regolamento è chiaro e secondo me lui non può fare il grupo del pd.

  3. dimenticavo…
    ho dimenticato di aggiungere un altro pensiero personale. secondo me è la gatti che dovrebbe ora chiedere di cambiare la denominazione del suo gruppo. del resto se aggiunge il pd alla scritta costruire democrazia, dice solo la verità. lei è stata la candidata del pd anche se quale indipendente di cd. il problema è dovuto ai personalismi dei termolesi che certo non amano la città e pensano solo all’arrivismo personale. secondo voi perchè monaco ha fatto la richiesta? per una candidatura sotto il simbolo pd alle prossime elezioni.

  4. Correttezza, dovè.
    Fa bene Montano, aldilà delle sue passate esperienze politiche, oggi ricopre un ruolo istituzionale e come tale deve garantire tutti. La questione Monaco e di una scorrettezza unica, non fosse altro che: si è autocandidato, non ha corso con il simbolo del PD, non ha accettato l’apparentamento ma soprattutto è stato il candidato espresso da IDV per il tramite del circolo locale appoggiato dal DiPietro nazionale e da tutta la dirigenza oltre a Peppino Astore che da mesi le tenta tutte per scalzare l’ttuale dirigenza del Pd,(tutti compari e cumparielli) tutte cose e fatti che vanno contro lo statuto nazionale del PD, questo Monaco lo sa perfettamente, non a caso per gli stessi motivi mesi fa sono stati “cacciati” D’Ascanio, Nagni et company. Quindi farebbe bene monaco a ritirare la sua proposta, non per non mettere in difficoltà l’istituzione, ma per una questione di principi e di onestà intellettuale per il rispetto delle regole di cui dovrebbe dare esempio. Ma si vede che Monaco non sa dove sia di casa la correttezza, l’onestà intellettuale ne tanto meno il rispetto delle regole.