Video intervista con Mario Di Blasio.
TERMOLI – La politica chiusa nelle stanze dei bottoni che non ha più spazio e luoghi per il confronto con i cittadini. Rispecchia il “trend” nazionale, il panorama politico termolese secondo l’ex Assessore comunale ai lavori pubblici Mario Di Blasio, oggi volutamente fuori dal Palazzo di via Sannitica. A lui questa politica di oggi non piace più, non ne condivide il “modus operandi”. E lo ha dimostrato evitando la candidatura alle ultime comunali. E poi, cosa non da poco, dopo 3 mandati elettorali invoca l’impegno dei giovani.
Di Blasio parla della politica di oggi come una sorta di entità lontana dalla gente, dove non c’è più il confronto e soprattutto la si pratica per crerare dei gruppi di potere attorno a qualche personaggio del momento. Insomma, nulla a che vedere con quanto accadeva in passato dove il confronto con la gente all’interno dei partiti era una costante. Quei periodi sono ormai un ricordo tra chi quei momenti li ha vissuti appieno e li ha condivisi.

C’è una disaffezione evidente del cittadino verso la politica – dice Di Blasio -. Dovrebbe essere un’arte importante, un modo di valorizzare il proprio vivere. Il modo di fare politica negli ultimi anni ha portato i cittadini ad allontanarsi perchè ha visto nella politica non gli aspetti positivi ma solo quelli negativi, legati alle ruberie varie, agli interessi personali e non a quello che è l’obiettivo primario che è l’interesse dei cittadini ed il bene comune. Questa è una situazione che viviamo a livello nazionale ed in particolare a Termoli dove si sono creati nel corso del tempo alcune aggregazioni rispetto a personaggi piuttosto che a partiti politici. Sostanzialmente il cittadino si sente sempre meno protagonista e si abbandona un po’ al distacco”.

Quando si fa politica, ci vuole entusiasmo e l’entusiamo lo possono dare i giovaniha proseguito Di Blasio -. L’impegno politico non deve diventare un impegno professionale ma deve essere limitato nel tempo. Ricordo con nostalgia gli amici di Rifondazione Comunista quando Di Sapia vinse le elezioni a Termoli dopo varie amministrazioni di centro destra. La nostra vittoria fu storica. Rico


rdo quando apposero la loro bandiera di partito in Piazza Monumento. In quel momento c’era l’abitudine di avere momenti di incontro nelle sedi del partito. All’epoca ero nel Pds, ed avevamo l’abitudine di portare le nostre scelte, le nostre ipotesi di intervento all’interno delle sedi di partito. Oggi non so bene cosa sono, sono dei luoghi spogli. In quel periodo si faceva anche questo. Si era consevato il rapporto con gli elettori”.

Dunque il modo di fare politica in città è profondamente cambiato. Oggi c’è voglia di protagonismo che fa intravedere un ipotesi di desiderio di potere – ha concluso l’ex assessore – che consente di aggregare attorno ad una persona altre, affiliate ad esso, ma sempre per interessi personali. Il bene comune è messo in subordine, si spaccia sui media con i comunicati stampa ma sono manovre per cercare consenso. La soluzione mi auguro venga dai giovani che, con il loro entusiasmo, riescano a prendere in mano le redini ed a comprendere che il bene comune viene prima dell’interesse personale e, che, quest’ultimo, verrà appagato nel momento in cui c’è un benessere generale”.

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Antonella Salvatore
Giornalista professionista, Direttrice di myTermoli.iT e myNews.iT e collaboratrice AnSa