È il vero “Cuore” del Paese.
FontanaViaromaTERMOLI –  È la strada che conduce dal porto a piazza S. Antonio
attraversata la ripida salita di Via Aubry – dopo aver lasciato alle spalle  la Scalinata del Folklore a sinistra e la Torretta del Belvedere a destra – prima del Corso Nazionale, di fronte al Corso Fratelli Brigida si trova la nostra FONTANELLA, da poco restaurata. E’ ubicata esattamente sotto il Muraglione che cinge il Paese Vecchio e  alla destra del Castello Svevo.
 
È certamente questa la zona più interessante di Termoli, sotto la quale è previsto il tanto vituperato tunnel che, oltre che collegare i due spazi (porto-piazza S. Antonio),  terminerà in un parcheggio multipiano proprio sotto Piazza.  Quest’ultima verrà ridisegnata e munita di verde e alberi di alto fusto, com’era circa sessant’anni fa.

Se si aggiunge lo spazio dell’ex Piazzetta fino a Piazza dei Martiri D’Ungheria, si definisce una delle aree urbanistiche e turistico-commerciali più interessanti del paese, degna di essere pedonalizzata, come già il Corso Nazionale.
Tutta questa descrizione per significare quanti elementi architettonici e urbanistici si trovano in circa trecento metri di strada.  Sia la zona del porto che il Corso Fratelli Brigida sono muniti di trattorie, pizzerie, ristoranti tipici dove si gustano le migliori specialità del paese e le più buone e assortite zuppe di pesce!

MetereAFuntanelleTutto questo per denunciare l’incuria che il Comune riserva ad un’opera da poco restaurata: la suddetta FONTANELLA!  Certamente – e penso di parlare a nome di quanti si ritengono termolesi veraci – non vogliamo che faccia la fine dei trabbucchi!
Ultimamente l’architetto che ne ha seguito il restauro s’è preso l’onere di farla ripulire a sue spese dando  un vero esempio d’amore e di abnegazione verso il nostro patrimonio artistico e le nostre tradizioni.

Ma “fatevi una domanda e datevi una risposta” (come direbbe il Nostro): si può andare avanti con questo spontaneismo soggettivo senza che il Comune  muova un dito per curare i nostri monumenti?
Dov’è l’Amore, la Passione il Desiderio di quei termolesi che si professano “veraci”,  di voler conservare le nostre tradizioni“? 

È ora di rimboccarsi le maniche e pensare in modo più attento alle cose che la storia ci ha tramandato. Basta con le chiacchiere , perché… ‘I chjacchjere ci porte ‘u vinte”!  Come si è già  portato l’ultimo trabbucco!

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Saverio Metere
Saverio Metere è nato a Termoli il 23 settembre del 1942. Vive e lavora a Milano dove esercita la professione di architetto libero professionista. Sposato con Lalla Porta. Ha tre figli: Giuseppe, Alessandro, Lisa. Esperienze letterarie. Oltre ad interventi su libri e quotidiani, ha effettuato le seguenti pubblicazioni: Anno 1982: Lundane da mazze du Castille, Prima raccolta di poesie in vernacolo termolese; anno 1988: I cinque cantori della nostra terra, Poeti in vernacolo termolese; anno 1989: LUNDANANZE, Seconda raccolta di poesie in vernacolo termolese; anno 1993 da Letteratura dialettale molisana (antologia e saggi estetici–volume primo); anno 1995: da Letteratura dialettale molisana (antologia e saggi estetici–volume secondo); anno 2000: I poeti in vernacolo termolese; anno 2003 (volume unico): Matizje, Terza raccolta di poesie in vernacolo termolese e Specciamece ca stá arrevanne Sgarbe, Sceneggiatura di un atto unico in vernacolo termolese e in lingua; anno 2008: Matizje in the world, Traduzione della poesia “Matizje” nei dialetti regionali italiani e in 20 lingue estere, latino e greco.