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CAMPOBASSO _ “A seguito delle continue prevaricazioni e dell’assoluta mancanza di rispetto delle benché minime regole democratiche, con estremo dispiacere e con grande tristezza, mi vedo costretta a consegnare le mie dimissioni da Coordinatrice provinciale dell’IDV donne. In queste settimane ho tentato in tutti i modi di riflettere sulle circostanze che hanno caratterizzato la mia esperienza politica con l’IDV, ho tentato in tutti i modi di concedere un’ulteriore possibilità di ravvedimento all’unico dirigente e padrone di questo partito ed ai suoi sottoposti, ho cercato invano delle spiegazioni ai comportamenti di assoluta mancanza di rispetto e di considerazione che sono stati riservati a me e alle mie colleghe, ma dopo aver ripercorso un’ultima volta questo periodo ho preso questa decisione. Sono molto triste, mi sento sconfitta come donna, come madre, come lavoratrice e come ex dirigente di un Partito nel quale avevo riposto le mie speranze e le mie energie per cambiare una società dove il ruolo della donna deve trovare ancora la sua reale affermazione. Ho iniziato la mia esperienza con le migliori intenzioni, ho creduto davvero che l’Italia dei Valori fosse un partito diverso, democratico e rivoluzionario, invece non è altro che lo strumento con il quale il suo proprietario Antonio Di Pietro gestisce in modo assolutamente dispotico e autoritario il suo potere e le sue risorse economiche.

Nell’Italia dei Valori non c’è mai stato spazio per la condivisione delle scelte né tanto meno per il dibattito interno, Di Pietro decide da solo chi deve essere candidato o deve ricoprire incarichi in enti ed amministrazioni, così come ha deciso da solo il candidato sindaco al Comune di Campobasso e le candidate donne alle elezioni europee. Queste ultime scelte, infatti, sono state assolutamente inspiegabili ed autoritarie e sono ricadute su due persone che, seppur rispettabili, non hanno alcuna ragione di trovarsi collocati con quei ruoli nelle due distinte competizioni. Basta pensare che Massimo Romano è un consigliere regionale di Boiano che non ha nulla a che vedere con la città di Campobasso, mentre la Dottoressa Erminia Gatti, neo avvocato e neofita della politica, nella sua brevissima esperienza nell’IDV non era mai stata presa in considerazione dal Comitato delle Donne che aveva il compito di decidere collegialmente le migliori candidature.

Entrambi sono stati scelti senza il minimo rispetto e senza la minima considerazione delle idee degli altri iscritti e degli altri dirigenti che avevano individuato ben altre persone… peccato che purtroppo nessuno di loro avrà mai il coraggio di ammetterlo. La mia idea di politica è completamente diversa da quella di Antonio Di Pietro, di Massimo Romano e delle altre persone che compongono l’establishment dell’IDV, io credo nel dibattito democratico, nell’impegno nel sociale, nella dedizione onesta alla comunità e ai suoi problemi, nella crescita del ruolo della donna che possa portare il suo importantissimo contributo alla politica e alla società”.

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1 commento

  1. SOLO
    Sono quelle che sentiamo dai candidati dell’IDV in questi giorni, ma siamo alle solite, anche Di Pietro che “Sparla” del suo antagonista si comporta esattamente come lui….ce ne eravamo già resi conto!!
    Tutta la mia solidarietà!