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Alcuni membri del Termoli CalcioTERMOLI – Giornata lunga quella di ieri per il Termoli calcio, in cui è accaduto tutto e il contrario di tutto. Si inizia nella tardissima mattinata con la conferenza stampa indetta del presidente Francesco Maria Calarco, nella quale intenderebbe dare esaustive spiegazioni. Fuori intanto infuria un esasperato ma pacifico sit in di protesta degli ultras giallorossi e insieme uno spiegamento esagerato di forze dell’ordine intorno alla struttura del Martur, che di fatto blindano l’iniziativa. Ma, purtroppo per il Calarco, oltre che ad una faziosa cronistoria delle vicende altro non riesce a fare che rinviare a trenta giorni le scadenze verso la squadra e i restanti oneri. Di fronte alla incessante richiesta di rimuovere il tecnico sardo Marcello Casu, invocato dalla squadra, dal direttore sportivo, dalla stampa e persino dai giornalisti, questi fa “orecchie da mercante”. E’ chiaro adesso a tutti che il Calarco non ha potere decisionale nella gestione del Termoli e tanto meno parrebbe avere potere economico. Presumibilmente è uno stimabile e onesto professionista, che fa collezione di dottorati e titoli specialistici, ma non sembra del tutto adeguato al ruolo di Presidente di una squadra di calcio, che forse richiederebbe pragmatismo e tempismo.
Dunque, la sua arringa difensiva che doveva infine respingere al mittente i diversi titoli di stampa che lo definivano “una testa di legno” o un “prestanome”, purtroppo per lui, non hanno sortito gli effetti desiderati. Più di qualche dubbio è rimasto nell’uditorio della conferenza stampa, in cui oltre ai giornalisti, si intravedevano anche i musi lunghi e delusi dei calciatori e dei rappresentanti dei tifosi (questi ultimi ammessi all’evento dopo una estenuante trattativa). Dopo l’ennesima elusione dei problemi da parte di Calarco che, oltre a non dare concrete risposte economiche assume ancora, inspiegabilmente, le difese del tecnico sardo, avviene l’irreparabile: si dimette nel pomeriggio, in blocco, l’organigramma societario storico (Balice, Cannarsa, Villani, Nuozzi, Pelilli, Giacci, Aufiero, Giordano) e successivamente anche il direttore sportivo De Filippis che improvvisa in serata una conferenza stampa nella sala del Bar Ritz dove spiega le sue ragioni. Sono presenti numerosi tifosi e simpatizzanti, giocatori, oltre a tutti gli ex dirigenti del Termoli Calcio. Presenza d’eccezione richiesta anche quella di Nicola Cesare, intervenuto per l’occasione poiché ancora componente del direttivo societario. Quanto sembra dipanare l’ex presidente, però, con dovizia di documenti, di impegni economici disattesi e di titoli respinti al mittente, è un quadro davvero allarmante della situazione societaria prodotta dal passaggio di consegne alla nuova dirigenza che crea ancora più sconcerto e rabbia tra i presenti, anche nei confronti di Cesare.

La domanda accorata dei presenti è unanime: in quale mani avete consegnato il Termoli? Cosa si nasconde davvero dietro questa giostra di personaggi del Termoli Calcio? Grande assente in questa vicenda è ancora il Comune di Termoli, nella figura del sindaco Sbrocca, che detiene la delega allo sport, e a cui Calarco ha dichiarato di voler riconsegnare il titolo e la documentazione attestante il suo operato. Se questi riterrà di riprendere in mano il Termoli ben venga, oppure c’è sempre l’opzione di una nuova figura che vorrà farsi avanti a gestire il Termoli. Se quanto affermato da Calarco fosse vero, una di queste opzioni sarebbe auspicabile. Aspettiamo gli accadimenti, intanto stamattina è partito il pullman del Termoli alla volta di Giulianova per uno scontro quasi salvezza. Non osiamo neppure immaginare lo spirito della squadra in questo momento che metterà in campo solo il proprio orgoglio. Assente persino il tecnico sardo Casu, a ennesima dimostrazione che abbiamo una società in cui il Presidente non fa il presidente e l’allenatore non fa l’allenatore… Ma la domanda nasce spontanea: quali sono i ruoli effettivi di costoro? Perché si aggrappano insistentemente a cariche a cui poi pare non risultino in grado di sostenere? Il tempo darà le risposte. Tra i vari chiacchiericci di strada c’è chi sostiene che in tutto questo potrebbe entrarci il progetto della “cittadella dello sport” a Termoli. Strano davvero visto che lo sport qui a Termoli pare morire sempre più… forse dovremmo parlare del “cimitero dello sport”. Comunque, a maggior ragione, l’amministrazione di Termoli non potrà tirarsi fuori “tout court” da queste vicende.

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