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Alleanza Verdi e Sinistra accusa la Giunta Balice di incoerenza e scelte urbanistiche dannose per Termoli.

Al centro da sinistra: Domenico Palazzo e Pino D'Erminio di Alleanza Verdi e Sinistra
Al centro da sinistra: Domenico Palazzo e Pino D’Erminio di Alleanza Verdi e Sinistra

TERMOLI – In un comunicato stampa l’Alleanza Verdi e Sinistra esprime una dura critica alla riprogettazione di Piazza Sant’Antonio e del Pozzo Dolce, denunciando la distanza tra le promesse della Giunta Balice e le decisioni effettivamente adottate. Di seguito il testo integrale, così come diffuso oggi pomeriggio:

«Deludente la riprogettazione di Piazza Sant’Antonio e del Pozzo Dolce.
Nel corso della conferenza stampa che abbiamo tenuto il 24 settembre, abbiamo espresso pieno accordo con l’intenzione dichiarata dalla Giunta Balice di realizzare su Piazza Sant’Antonio una “villa comunale”, su proposta della Soprintendenza, con la consulenza di esperti in ville e giardini. La delibera di Giunta n. 224 del 14 ottobre, pubblicata sull’albo pretorio il 20 ottobre, ha clamorosamente smentito tale intento. La “villa comunale” si riduce ad un giardinetto di circa 1.350 mq, mentre la gran parte della piazza viene pavimentata e rimangono in superficie anche 28 stalli auto, contro i circa 94 attuali.

La Giunta Balice si professa green a parole, ma nei fatti è affetta da una incomprensibile fobia per il verde. Sindaco ed assessori, potreste spiegare per quali motivi ritenete che la “villa comunale” non possa estendersi su TUTTA Piazza Sant’Antonio, tanto più che nel centro di Termoli non esiste nessun’altra area verde?

Anche peggio è la sistemazione sotterranea di Piazza Sant’Antonio. È confermato il parcheggio interrato, che addirittura incrementa il numero degli stalli auto da 96, del progetto di fattibilità, a 136. I 40 stalli in più derivano dall’ampliamento dell’area dello scavo, che arriva fino al bordo del costone. Quest’ultima soluzione è decisamente da rifiutare, perché il costone viene ridotto ad un velo di terra esposto a smottamenti; lo scavo del parcheggio dovrebbe arretrare ad una distanza dal bordo che scongiuri il rischio di cedimenti del costone. Nel progetto non sono previsti rinforzi particolari sotto la fontana del Nettuno giovane, il che non pare plausibile, dato il notevole peso del monumento.

Affianco alla ex chiesa di Sant’Antonio esisteva un cimitero, utilizzato fino all’inizio del XIX secolo; inoltre, secondo la Soprintendenza, sotto la piazza esistono due piccole necropoli: una addirittura del VI secolo a.C. e l’altra del II-VI secolo d.C. La riprogettazione dell’intervento su Piazza Sant’Antonio ignora tutto ciò.

Cambia anche l’accesso al parcheggio interrato, che non è più all’ingresso nella piazza da Via Roma, ma è spostato alla piazzetta Martiri delle Foibe (incrocio di Via Sannitica con Via Oliviero); pertanto, con ingresso ed uscita dai sensi unici di Via Sannitica o di Via Oliviero. In tal modo sfuma la possibilità futura di pedonalizzare del tutto Piazza Sant’Antonio e la porzione di Via Roma da Via Cristoforo Colombo alla piazza.

Tutti questi interventi sopra e sotto Piazza Sant’Antonio, ammesso che il parcheggio sotterraneo non debba essere ridimensionato, comporterebbero 70 parcheggi auto in più rispetto ad oggi. Sarebbero utili? A nostro avviso sarebbero addirittura dannosi, perché diventerebbero ulteriori attrattori di traffico in un centro urbano già intasato, dove il problema principale non è tanto la sosta, quanto la circolazione dei veicoli. La soluzione non può consistere che nella istituzione in centro di una ZTL (zona a traffico limitato). I nuovi parcheggi vanno realizzati ai bordi del centro, a cominciare dal multipiano in Piazza Donatori di sangue, che potrebbe accogliere 326 posti auto, pari a circa 200 parcheggi in più rispetto all’attuale parcheggio a raso. Il multipiano in Piazza Donatori di sangue è già finanziato con 5 milioni del Fondo sviluppo e coesione 2007-2013, che rischiamo di perdere se non si utilizzano. Tale opera è anche inserita nel programma triennale dei lavori pubblici del Comune, ma con priorità bassa e dunque slitterà ad un futuro incerto, mentre andrebbe considerata ad alta priorità. Perché il Sindaco e la sua Giunta si incaponiscono a stravolgere Piazza Sant’Antonio per 70 posti auto in più, mentre su Piazza Donatori di sangue si possono ottenere 200 parcheggi in più?

Pessimo è anche il progetto di “rifunzionalizzazione” dell’edificio fatiscente sul Pozzo Dolce. Si vogliono realizzare tre autorimesse digradanti per 17, 17 e 19 auto, per complessivi 53 stalli (3 per disabili). Ciascuna autorimessa ha l’accesso e l’uscita su Via Mario Milano; ogni accesso sarebbe largo 4 metri (per il doppio senso servono almeno 4,60 m). Dovendo lasciare libero lo spazio per i tre accessi, verrebbero eliminati circa 18 stalli attualmente presenti lungo Via Mario Milano a lato dell’immobile da ristrutturare; pertanto l’incremento netto sarebbe di 35 parcheggi auto. Non si fa parola di come gestire l’acqua che dalla falda freatica trapela al livello inferiore. La copertura dell’edificio resta quella attuale.

L’attuale edificio fatiscente, progettato male fin dall’inizio, va demolito e la sistemazione del Pozzo Dolce deve essere considerata nell’ambito della rivalorizzazione del tratto del litorale nord tra la rotatoria di Via Magellano ed il Pozzo Dolce, dove: langue l’area dell’ex hotel Rosary; non è stata ancora avviata la ristrutturazione dell’ex Panfilo, che dovrebbe essere completata entro il 2026, sotto pena di perdita della concessione; dovrebbe passare la ciclovia adriatica, ma non esiste lo spazio fisico per realizzarla.

Sulla “rigenerazione” di Piazza Sant’Antonio e del Pozzo Dolce inviteremo i cittadini ad un confronto pubblico, affinché tale progetto scellerato venga radicalmente modificato o cancellato».

Alleanza Verdi e Sinistra