…ma passando dal casello e pagando il pedaggio.

TERMOLI – «La sentenza del TAR Molise del 4 novembre 2025 respinge la richiesta della ditta De Francesco s.r.l. di annullare tutti i provvedimenti del Comune di Termoli con i quali veniva affidata la progettazione definitiva-esecutiva e l’esecuzione dei lavori relativi alla “riqualificazione urbana area di Pozzo Dolce e Piazza S. Antonio – recupero dell’area degradata e delle rispettive pertinenze”. In sostanza, l’amministrazione ha legittimamente revocato l’appalto alla De Francesco.
Il tunnel non si farà. Però… e c’è un grande “però”. Questa non è l’unica cosa che chiedeva la De Francesco al TAR nel ricorso. Chiede anche un serio risarcimento per i danni subiti e una domanda di indennizzo. E la ottiene. Il TAR infatti “accoglie la domanda di risarcimento del danno da responsabilità pre-contrattuale” e anche il riconoscimento dell’indennizzo.
C’è solo da stabilire la somma che si suppone non sia irrisoria, anzi: visto che si parla di 20 milioni di euro solo per la realizzazione dell’opera. Se la sentenza troverà conferma, a pagare questa cifra saranno i contribuenti, cioè i cittadini termolesi, che non avranno neanche una panchina in cambio.

Questo scenario tremendamente realistico cozza fortemente con le affermazioni del Sindaco Balice: “Abbiamo tutelato l’interesse pubblico… evitando ricadute sulla collettività”. Non proprio: la collettività pagherà con i propri soldi un risarcimento milionario, a detta del ricorrente, e non avrà nulla in cambio. Quindi, da Sindaco, peseremmo di più le parole, pena la credibilità dell’istituzione che si rappresenta. Tutto questo, tanto per ribadire, poteva essere evitato con altro agire delle Amministrazioni comunali che si sono susseguite, in particolare con un referendum, proposta che noi M5S, assieme a Comitato No Tunnel, altri schieramenti, movimenti e partiti, proponiamo dal 2019. Come M5Sprendiamo atto con soddisfazione che il progetto tunnel è definitivamente archiviato, ma non dovevano essere i cittadini a pagare letteralmente questa scelta.

Eppure una possibile soluzione è sotto gli occhi di tutti, nonché contenuta nella stessa frase del Sindaco che prosegue con «andiamo avanti con gli interventi di rigenerazione urbana» riferendosi proprio a Pozzo Dolce/Piazza Sant’Antonio. Non siete riusciti a trovare un accordo con la De Francesco che già ha in mano, tunnel escluso, un progetto avente ad oggetto la stessa medesima riqualificazione?! Bene o male si tratta dello stesso progetto di riqualificazione urbana (senza tunnel) presentato dalla ditta De Francesco. Si salvavano capre e cavoli: la riqualificazione si faceva e la De Francesco non ricorreva in giudizio. Questo avrebbe fatto un’amministrazione efficiente, una buona amministrazione.
In conclusione, questa è la fine del tunnel; ma vorremmo ricordare l’inizio. Tutto parte con l’assegnazione a Termoli di 5 milioni di Fondi Sviluppo e Coesione (FSC 2007-2013) da destinare alla viabilità. L’Amministrazione Sbrocca opta per un P.P.P. (Partenariato pubblico privato, finanza di progetto) partendo dai 5 milioni per il tunnel e da allora il progetto cresce grazie all’inserimento della De Francesco che, di suo, arriva a investire fino a 15 milioni per un totale di 20 milioni e così si arriva al progetto che tutti noi conosciamo. Premesso che la nuova rigenerazione urbana di Pozzo Dolce/Piazza Sant’Antonio by COGECO2025 è finanziata da fondi PNRR (anche qui 5 milioni), alla luce che la realizzazione del tunnel e riqualificazione annessa è definitivamente archiviata, che fine hanno fatto i 5 milioni di FSC? Sono stati riprogrammati? Se sì, come?»
Gruppo Territoriale Termoli M5S



















