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Michele Iorio
Michele Iorio
TERMOLI _ Il Natale oramai è passato e progressivamente si torna alla vita di tutti i giorni alla vita reale, ai problemi, alle aspettative e ai desideri che il nuovo anno ha offerto. La gente spinta dalla quotidianità, si chiede cosa accadrà tra qualche mese e se le prossime elezioni cambieranno lo status quo di chi vive in questa regione.

Si sente dire che il governatore è il responsabile di tutti i guai che la gente molisana ha, si legge che la sua politica ha portato una profonda crisi tra la gente, si afferma che dopo tanti anni sarebbe necessario un cambiamento, un’inversione di rotta, una rinascita, anzi una resurrezione: e ben venga la resurrezione se questa riguarda la gente comune, la gente che tutti i giorni si confronta con una realtà non virtuale e che con le proprie azioni spinge l’economia reale, quella che porta i danari nei portafogli.

Se tutto questo passa per la morte di Iorio, morte sia.

Allora vada al potere la fazione opposta, quella che ci darà il benessere e la sicurezza. Quella fazione che non chiuderà gli ospedali, quella che darà finanziamenti alle imprese, che darà lavoro ai giovani, che darà soldi alle famiglie, che toglierà la cassa integrazione e aumenterà i salari, che darà vitalità alle imprese e sarà forza portante per far arrivare il  benessere ai mercati.

Una domanda ad ogni abitante di questa regione. Siamo certi che un cambiamento di rotta ci darà tutto questo? Questa gente che ci promette tutto ciò è in grado di portare a termine gli accordi? Onestamente non lo so. Non so se chi auspica la caduta di Iorio sarà capace di riaprire gli ospedali e di festeggiare la nascita di nuove fabbriche con migliaia di addetti. Mi sembra più una mera propaganda di chi non ha altri argomenti di chi non è in grado di formulare nuove proposte. 

E’ sconcertante la perdita di professionalità.

Non abbiamo più giornalisti che raccontano o commentano ciò che osservano. Solo scrivani pronti a dire «mi piace» se una proposta viene dalla mia parte e  «non mi piace» se viene dalla parte opposta. Nani del pensiero, succubi della necessità biologica di nutrirsi.

Chi scrive è un semplice osservatore e ben venga il successore di Iorio, ma a condizione che non chiuda gli ospedali, che dia il lavoro ai giovani, alle donne, che rialzi l’economia. Se non può fare questo si confronti sul terreno della lealtà politica e non sulla stupida critica di parte, che è propria solo di chi pensieri non ne ha.

Archimede