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CAMPOBASSO _ Come a Voi noto, l’art. 14 del Decreto legge 13 agosto 2011 n. 128, anche nel testo confermato dalla prima lettura del Senato in sede di conversione, stabilisce che “la riduzione del numero dei consiglieri regionali rispetto a quello attualmente previsto è adottata da ciascuna Regione entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto e deve essere efficace dalla prima legislatura regionale successiva a quella della data di entrata in vigore del presente decreto”. Relativamente alla Regione Molise, che il 16 e 17 ottobre p.v. procederà all’elezione del Presidente della Giunta e del Consiglio regionale, si pone urgentemente il problema di una corretta interpretazione della predetta norma e della conseguente modalità di applicazione della stessa. Infatti, in base alla disposizione del Decreto legge 13 agosto 2011, n. 128, il Consiglio regionale del Molise, il cui statuto in vigore nulla prevede circa il numero dei consiglieri, dovrebbe essere composto da 20 consiglieri e non più da 30, com’è attualmente in base alla Legge 17 febbraio 1968, n. 108.

Viceversa fino ad oggi non vi è stata alcuna deliberazione della Regione Molise in merito all’eventuale recepimento della nuova normativa ed alla prescritta riduzione del numero dei consiglieri regionali. D’altra parte da diversi giuristi, esponenti politici ed osservatori sono stati avanzati dubbi di costituzionalità del citato art. 14 e probabilmente la questione finirà per essere sottoposta al giudizio della Consulta. Nondimeno, sic stantibus rebus, il mancato recepimento della nuova disciplina da parte della Regione Molise apparirebbe come una palese violazione di una norma a tutti gli effetti in vigore, e ciò prescindendo da valutazioni di carattere politico su una scelta in netto contrasto con il comune sentire del Paese che esige una drastica riduzione dei costi della politica.

Con la questione di fiducia posta in Senato sul Disegno di legge di conversione del Decreto legge 13 agosto 2011 n. 128, la nuova norma è stata approvata senza margini di discussione o interventi emendativi. Dunque, quale membro del Parlamento italiano e, in tale veste, rappresentante degli interessi della comunità molisana e della collettività nazionale, sento il dovere di richiamare l’attenzione delle più alte cariche dello Stato, a vario titolo competenti in materia, a vigilare – e se del caso intervenire – sul pieno rispetto del dettato costituzionale, della corretta prassi istituzionale e del principio della leale collaborazione tra lo Stato e le Regioni. Ritengo infatti che sia ‘interesse primario del Paese evitare che il risultato elettorale possa essere oggetto di successive contestazioni ed eventuali invalidazioni.

Sen. Giuseppe Astore

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