TERMOLI – Se l’acqua è un diritto, ne consegue che la sua somministrazione è necessaria a soddisfare le più elementari esigenze di vita. Negli ultimi tempi, secondo informazioni avute dai diretti interessati, sta avvenendo un distacco da parte del gestore del servizio idrico dei contatori per la fornitura di acqua potabile a persone per motivi di morosità. Ascoltando l’ufficio per le politiche sociali è stato confermato che tra le varie richieste di aiuto sta diventando sempre più concreta questa del distacco dell’acqua potabile.
Premettendo che la giurisprudenza ha giudicato vessatorio il distacco della fornitura senza preventiva disamina delle situazioni specifiche e tutela delle fasce deboli (Tribunale di Latina sentenza del 13/07/2006), la questione però è da spostare sul piano dei “diritti fondamentali per la vita”. Infatti la necessità di un quantitativo minimo d’acqua comunque riconosciuto anche a chi non può pagarla è sostenuta anche dalla risoluzione dell’ONU per il diritto all’acqua del 28/07/2010 e da numerose sentenze, quali quella del Tribunale di Castrovillari (sentenza n.5811 del 30/11/2012), secondo cui la morosità dell’utente non è ragione sufficiente a soddisfare la sospensione della fornitura di acqua, in quanto in contrasto con l’articolo 2 della Costituzione. Inoltre il Comune di Termoli con delibera di Consiglio Comunale n. 30/2013 ha all’unanimità sancito che:”Il Comune di Termoli riconosce il diritto umano all’acqua, ossia l’accesso come diritto inalienabile, quindi lo status dell’acqua come bene pubblico privo di rilevanza economica e di interesse generale.”
A questo punto non c’è più tribunale, corte, organismo o altro che tengano per considerare che la sospensione della fornitura idrica non possa essere ricondotta ad una pura questione di legittimità. La sospensione dell’erogazione significa negare un diritto inviolabile. Anche l’AEEG (Autorità per l’energia elettrica e il gas), che in seguito alla L. 214/2011 assumerà “le funzioni attinenti ai servizi idrici”, nel documento DCO n. 204/2012/R/IDR ravvisa l’opportunità di istituire una “tariffa sociale” ed ha avviato su questo argomento una consultazione dei soggetti interessati. Il Comune di Termoli non può rimanere sordo su questo tema. Dovrà impegnarsi ed intervenire al più presto affinché un altro diritto fondamentale non venga cancellato.
I Consiglieri di Minoranza (primo firmatario Paolo Marinucci)
acqua per tutti
In questa mozione, a parte la volontà di segnalare un reale problema e l’encomiabile impegno a risolvere problemi concreti per i cittadini appartenenti alle fasce più deboli, c’è tanta ma tanta utopia. Quando si affrontano problematiche di sicuro interesse non basta parlare per slogan ma bisogna:
– supportare le ragioni che si intendono far valere con dati e documentazioni certe e quantificate;
– proporre soluzioni supportate da presumibili costi effettivi per la loro realizzazione.
Se non si procede alla sospensione della fornitura idrica per chi non paga i costi a chi vanno addebitati?
Che significa, in concreto, la “tariffa sociale”? forse si intende garantire una quantità giornaliera di acqua pro capite per ogni componente il nucleo familiare con le eccedenze di consumo a tariffa “normale”? quali sono i costi di questa operazione? chi pagherà la differenza? La tariffa sociale varrà per tutti o solo per veri e finti poveri? eccetera eccetera…
x mastro gino
quello che tu dici sarebbe condivisibile se ,di contro ,ci fosse un servizio adeguato alla cittadinanza…dì la verità,da quanto tempo non bevi un bel bicchiere d’acqua del rubinetto?e quante volte butti l’acqua dalla pentola e la rimpiazzi con quella di bottiglia xchè puzza?la verità è che nessuno di noi dovrebbe pagare quella fetenzia che ci passano per acqua e questi si permettono pure di fare i gradassi minacciando i distacchi…roba da non credere!