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Luigi-Napolitano
Luigi Napolitano

TERMOLI – In una recente notizia che sta facendo discutere il settore turistico e balneare italiano, la Regione Calabria ha deciso di abrogare la legge Bolkestein per le concessioni demaniali marittime. La decisione è stata presa dal presidente della regione, in risposta al fatto che le spiagge occupate in Calabria sono al di sotto del 30%, una soglia che rende la legge meno rilevante secondo le autorità regionali.

La legge Bolkestein, dal nome dell’ex commissario europeo Frits Bolkestein, è stata introdotta per liberalizzare il mercato delle concessioni balneari, promuovendo la concorrenza e l’accesso equo alle risorse costiere. Tuttavia, in molte regioni italiane, la sua applicazione ha sollevato preoccupazioni tra i gestori di stabilimenti balneari, che temono di perdere le loro concessioni a favore di nuovi entranti sul mercato.

In una comunicazione indirizzata al presidente della Regione Molise, Francesco Roberti, Luigi Napolitano, gestore del lido “Panfilo” e rappresentante di un’associazione balneare locale “Non solo mare”, ha chiesto che anche il Molise segua l’esempio della Calabria. Napolitano ha sottolineato che in Molise le spiagge occupate rappresentano solo il 19,6% (dato di un rapporto di Legambiente del 2022, sulla percentuale di costa sabbiosa occupata da stabilimenti balneari, campeggi, circoli sportivi e complessi turistici in Molise), un dato che, secondo lui, giustificherebbe l’abrogazione della legge Bolkestein nella regione.

“La decisione della Calabria è un segnale forte per tutte le regioni italiane“, ha detto Napolitano. “Se le spiagge occupate sono sotto una certa soglia, la legge Bolkestein non solo diventa superflua, ma anche dannosa per l’economia locale e per la stabilità degli operatori balneari.”

La richiesta di Napolitano è stata inviata direttamente al presidente della Regione Molise, Francesco Roberti, con l’auspicio che anche il Molise possa rivedere la propria posizione sulla legge Bolkestein. Secondo Napolitano, l’abrogazione della legge potrebbe garantire maggiore stabilità agli operatori balneari e favorire lo sviluppo economico locale. Ad oggi, il presidente Roberti non ha ancora rilasciato una dichiarazione ufficiale in merito alla richiesta di Napolitano.

Questa vicenda evidenzia ancora una volta le tensioni tra le normative europee e le esigenze locali, un dilemma che molte regioni italiane stanno cercando di risolvere. Mentre la Calabria ha preso una posizione netta, altre regioni potrebbero seguire il suo esempio, innescando un dibattito nazionale sull’applicazione della legge Bolkestein.

Il settore balneare italiano, fondamentale per l’economia turistica del Paese, osserva con attenzione ogni sviluppo, consapevole che le decisioni prese oggi potrebbero avere ripercussioni significative per il futuro di migliaia di operatori e per le comunità costiere.

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