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TERMOLI _ In un articolo di stampa di qualche giorno fa ho formulato alcune domande al Presidente del Nucleo Industriale di Termoli. Gli chiedevo in particolare di spiegare quali fossero state le ragioni che avevano indotto il COSIB, con il consenso della Regione, ad ampliare la capacità dell’impianto di depurazione.

 Gli chiedevo altresì di spiegare perchè mai consentiva che la gran parte dei rifiuti speciali conferiti provenivano da altre Regioni ( in particolare dalla Campania per il tramite di società di intermediazione) con costi decisamente più alti, connessi quanto meno all’incidenza del trasporto.

Gli chiedevo da ultimo se i maggiori capitali introitati dall’Ente avevano effettivamente migliorato i servizi alle imprese e se ci fosse stata nell’ultimo anno la supposta “crescita occupazionale”.

Ovviamente ben sapevo che nessuna risposta a quelle domande mi sarebbe stata data, ma la presa di distanza dei Sindaci componenti il Comitato Direttivo del Nucleo e quella ancor più decisa del Sindaco di Termoli con la esplicita richiesta di sospensione dei conferimenti di reflui “esterni” non può che essere letta se non come una sconfessione dell’operato del Presidente . Tale circostanza avrebbe dovuto indurre l’ing. Del Torto a rassegnare con immediatezza le dimissioni dall’incarico ,sensibilità istituzionale che evidentemente non ha avuto.

Ne prendiamo atto a futura memoria. Torno però sull’argomento, perchè sul quotidiano nazionale “Il Mattino” di Napoli in un articolo di prima pagina sotto l’ allarmante titolo “E I CLAN PORTANO I VELENI IN MOLISE” leggo testualmente “.. si sono trasferiti là in Molise gli ecomafiosi…gli uomini che hanno gestito i rifiuti tossici fino alle discariche di Giugliano, Licola, Parete. Operano sopratutto in Provincia di Isernia, ma non disdegnano quelle di Campobasso dove corteggiano due impianti autorizzati dalla Regione: la discarica di Montagano e il DEPURATORE DEL COSIB di Termoli”.

E continua: ” Il monitoraggio avviato…dalle Procure di S.Maria Capua Vetere, di Isernia e Larino segnala il rischio di infiltrazioni camorristiche e la presenza di imprenditori del settore…”

Se così stanno le cose credo che i Molisani hanno il diritto di avere risposta a queste tre domande: 1) Perchè mai il COSIB lo scorso anno ha inoltrato richiesta alla Regione di ampliare la capacità del depuratore, atteso che la struttura già aveva una potenzialità ben superiore alle effettive e concrete necessità (si vedano i dati sui conferimenti di reflui fino all’autunno del 2009) 2) Perchè mai la Regione ha autorizzato sic et simpliciter il chiesto ampliamento, sebbene fosse a conoscenza ( o quanto meno non poteva non sapere) della reale situazione dell’impianto,anche a causa della ben nota vicinanza politica e degli stretti vincoli di amicizia che legano il Presidente del COSIB al Presidente della Regione ed all’Assessore alla Programmazione e Bilancio ing.Vitagliano. 3) Perchè mai non si revoca con provvedimento formale e tempestivo, l’autorizzazione al conferimento dei reflui provenienti dal fuori Regione, così da eliminare ogni “ragionevole dubbio” circa la provenienza e qualità dei rifiuti scaricati .

Ormai è di tutta evidenza che il problema non è confinato alla sola, pur allarmante vicenda del COSIB di Termoli, ma che esso investe l’intera Regione. Una Regione che attende invano risposte concrete in termini di programmazione del suo presente e del suo futuro, ma che chiede almeno di non diventare la pattumiera del sud Italia e di non operare di fatto a tutela di interessi quanto meno poco trasparenti. (avv.Oreste Campopiano) Segr.Reg.N.PSI MOLISE

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