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Risposta ad un Comitato di Politici Anonimi.
MetereTunnelTERMOLI – È doverosa una precisazione a due articoli firmati NO TUNNEL apparsi contemporaneamente in data 11 giugno scorso.Confuso e contraddittorio il primo, nostalgico e fumoso il secondo. È bello vedere il “popolo” che dialoga calorosamente con un’Amministrazione invitandola a rispettare interventi urbani  rispondenti alle proprie richieste. Ma fino a che punto si può spingere una popolazione nella richiesta dell’attuazione dei suoi desiderata? Il tunnel è diventato l’unico problema del paese (sic!). Su esso si  concentrano tutti i gruppi, specialmente politici, in “cerca di una gloria” negata e legata all’aspirazione di  una precisa “poltrona”.

Questi “nostalgici” non portano camicie particolari, non  armi ma organizzano festini e manifestazioni con musiche, canti e panini con bruschetta e coca cola. Il  panem et circenses è organizzato, questa volta, dal popolo! E in quest’ambito, i poeti in vernacolo approfittano per cantare le lodi del paese,  i musicisti si esibiscono per spirito di solidarietà, i politici fanno comizi accattivanti  contro il potere e per il potere! Insieme alle   bandiere  ci sono striscioni e insegne inneggianti alle “5 Stelle”, Movimento che ha preso la prima “batosta” durante le ultime amministrative.
E tutto finisce a “tarallucci e vino”…contenti di fare casino!

Ma cosa vogliono questi nuovi rivoluzionari ante litteram? Riportiamo alcune loro richieste  descritte nei due articoli di cui sopra : “ (..) chiediamo che non ci si accanisca contro Piazza S. Antonio e il Pozzo Dolce; (…) bisognerebbe iniziare dai quartieri periferici; (…)NO TUNNEL, SI DEMOCRAZIA; (…)abbiamo raccolto firme per le dimissioni del Sindaco; (…)I PROFESSIONISTI DEL SOCIALE (ma chi saranno?) hanno colpito ancora…ecc…”.

E rispondiamo!
MetereSITunnel
Saverio Metere da “ ‘Na notte de Natale”
La ”cementificazione “ di Piazza S. Antonio  già avvenne, insieme alla costruzione dell’attuale Municipio, nei lontani anni ’50 ad opera di un’Amministrazione Democristiana;  oggi si vorrebbe solo “ridare a quello spazio  il suo antico splendore di “giardino”,  polmone di verde ai lati del Corso Nazionale; lo stesso dicasi del Pozzo Dolce, successivamente ristrutturato e mai utilizzato come in questi giorni. Il progetto  prevede un confacente rifacimento a teatro e gioco bimbi (e non è questo che si voleva?); la “ricucitura del “quartieri periferici” –  problema fortemente richiesto dalla popolazione –  è ora “sollecitato” dall’Amministrazione (ma questo, per lo scrivente (!) – che non si capisce chi sia – è una mera “coincidenza”). 
Il sottoscritto ha sempre detto e scritto “SI AL TUNNEL”. Oggi si costituisce DEMOCRATICAMENTE come COORDINATORE DEL COMITATO “SI TUNNEL”, contro i politici anonimi e i Soloni della Politica e della Cultura; precisa, ancora una volta, che non  appartiene a nessun partito politico, ma è sempre stato dalla parte di chi la pensa come lui!
Per quanto riguarda la “raccolta di firme per le dimissioni del sindaco”, dal momento che il comitato NO TUNNEL  si professa DEMOCRATICOnessuna democrazia ha mai deposto un sindaco eletto dal popolo se non con un colpo di stato!
La deposizione di un sindaco può essere effettuata solo dalla maggioranza che compone il Consiglio Comunale che  rappresenta il popolo. E questo, i cosiddetti PROFESSIONISTI DEL SOCIALE (ma chi sono?) dovrebbero saperlo molto bene: ‘i chjacchjere c’i porte ‘u vinte!”.

E allora che si fa?
Si va alla trattativa con l’Amministrazione! Senza rifugiarsi – come è stato già fatto – sull’Aventino. Non si alzano muri da nessuna delle due parti. Questo stabilisce la democrazia!  Il paese ne avrà certamente beneficio. Dopo anni d’immobilismo urbanistico,  tutto concentrato sulla costruzione di brutte case e occupazione di aree verdi sparse nel territorio termolese, dal centro alla periferia si avrebbe, finalmente, una possibilità di “scelte condivise”.
Non c’è chi non veda che, al punto in cui siamo, lo scandalo del tunnel non esiste proprio. L’intervento che si sviluppa completamente nel sottosuolo, NON PROVOCA NESSUN IMPATTO AMBIENTALE ma aiuta la circolazione dei veicoli creando nuovi posti auto. La spiaggia nord potrà solo trarne beneficio valorizzando i collegamenti tra il centro e il litorale del paese.

Il Comune si è dimostrato sensibile a questo aspetto urbanistico. Perdere quest’occasione vuol dire FARE RIMANERE TERMOLI NELLO STATO DI ABBANDONO nel quale versa da anni, bloccata in un’atmosfera senza tempo. Ci risolleveremo mai da questo torpore atavico in cui è piombato il Molise e sta per sprofondare anche Termoli? Tutte le sue potenzialità: le dolci colline molisane,  il mare con le sue spiagge, il porto turistico e commerciale, i collegamenti ferroviari e autostradali, sarebbero fermi in un’imperturbabile atarassia urbanistica regionale e anche nazionale. “Mulise, Mulise…puzze esse accise!” Così scriveva e cantava Fred Bongusto negli anni ’60! Inascoltato, emigrò a Roma e divenne famoso! E concludo con alcune quartine estratte dal mio ultimo lavoro  “ ‘Na notte de Natale”.

Un bel paese, si! Ma da “cartolina illustrata!”.
Saverio Metere
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Saverio Metere
Saverio Metere è nato a Termoli il 23 settembre del 1942. Vive e lavora a Milano dove esercita la professione di architetto libero professionista. Sposato con Lalla Porta. Ha tre figli: Giuseppe, Alessandro, Lisa. Esperienze letterarie. Oltre ad interventi su libri e quotidiani, ha effettuato le seguenti pubblicazioni: Anno 1982: Lundane da mazze du Castille, Prima raccolta di poesie in vernacolo termolese; anno 1988: I cinque cantori della nostra terra, Poeti in vernacolo termolese; anno 1989: LUNDANANZE, Seconda raccolta di poesie in vernacolo termolese; anno 1993 da Letteratura dialettale molisana (antologia e saggi estetici–volume primo); anno 1995: da Letteratura dialettale molisana (antologia e saggi estetici–volume secondo); anno 2000: I poeti in vernacolo termolese; anno 2003 (volume unico): Matizje, Terza raccolta di poesie in vernacolo termolese e Specciamece ca stá arrevanne Sgarbe, Sceneggiatura di un atto unico in vernacolo termolese e in lingua; anno 2008: Matizje in the world, Traduzione della poesia “Matizje” nei dialetti regionali italiani e in 20 lingue estere, latino e greco.