SAN GIULIANO DI PUGLIA – “Non chiediamo soldi al Governo, ma la soluzione a un problema tecnico che rischia di creare un ulteriore danno alla comunità di San Giuliano di Puglia, già colpita pesantemente dal sisma del 2002”. E’ quanto denunciato dal sindaco di San Giuliano di Puglia, Luigi Barbieri, nel corso della conferenza stampa indetta con urgenza per sollecitare l’esecutivo nazionale e il Premier a promulgare una norma in grado di svincolare i 12 milioni di euro dal patto di stabilità del Comune di San Giuliano. “Abbiamo dovuto riconoscere il debito fuori bilancio di 12 milioni di euro in Consiglio comunale e, non avendo le somme necessarie per il pagamento, abbiamo messo in vendita beni realizzati con i fondi che lo Stato aveva garantito per la ricostruzione del paese: piscina, casa di riposo, palazzetto dello sport e altro – ha spiegato Barbieri – Abbiamo insistito con il Governo per trovare una soluzione alternativa. Ad agosto 2011 il Cipe assegna al Molise 346 milioni per completare la ricostruzione e noi riteniamo che quella poteva essere la soluzione per ottenere questi 12 milioni di euro. La legge regionale istitutiva dell’agenzia di Protezione civile stabilisce all’art.4 che, a valere su quei fondi, i 12 milioni vanno erogati al Comune di San Giuliano per risarcimento delle vittime. Il Comune deve iscrivere così in bilancio la somma in entrata e in uscita. Questo fatto tecnico comporterà il blocco delle attività di San Giuliano che deve partecipare al patto di stabilità che l’Italia deve garantire nei confronti delle norme europee”.

Ma le novità non finiscono qui. Per il Comune c’è un’altra “grana” collegata al pagamento dei risarcimenti danni alle famiglie dei bambini morti nel crollo della scuola Jovine visto che è stato ritenuto responsabile civile in solido con le 5 persone condannate.

“Il Comune di San Giuliano di Puglia ha ottenuto dal Cipe ad agosto 2011 il finanziamento di 12 milioni di euro a titolo di anticipazione e non come contributo definitivo – ha spiegato ancora Barbieri -. Ciò vuol dire che l’amministrazione deve restituire tali somme anche se gli impegni presi dal Governo all’epoca riguardavano la concessione di un contributo definitivo. Noi chiediamo il rispetto di quegli accordi. Per cambiare la dicitura da anticipazione a contributo c’è bisogno di un’altra norma – ha proseguito il primo cittadino – a cui chiediamo al Governo di predisporre entro breve tempo. Nel frattempo l’amministrazione ha predisposto ed approvato un piano di restituzione dei 12 milioni di euro con rate annuali fino al 2015”.

Fino a questo momento sono stati erogati 8 dei 12 milioni di euro alle famiglie delle vittime e resta l’ultima “tranche” di 4 milioni di euro di cui la Regione è chiamata ad erogare entro breve.

Sempre per quanto riguarda il piano di restituzione del Comune, per i primi 10 anni – ha concluso Barbieri – le scadenze sono di circa 15 mila euro che potranno essere versate senza troppi problemi ma negli anni successivi si giunge a rate di 400 mila euro che potrebbero creare grossi problemi al bilancio dell’ente. Quindi abbiamo dovuto adottare il provvedimento di rateizzazione per evitare di perdere il finanziamento e per poter onorare l’impegno nei confronti delle vittime che attendono da 4 anni ormai il risarcimento dopo la sentenza definitiva ma dall’altro ci aspettiamo che anche su questo tema si mantengano gli impegni presi”. I parlamentari molisani Roberto Ruta e Laura Venittelli sono al lavoro con il Governo, secondo il sindaco Barbieri, per trovare le soluzioni chieste.

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