“Le norme sulla prevenzione dell’abusivismo, sulle autorizzazioni, sulla manipolazione degli alimenti, sono state disattese, come già avvenuto in passato. I commercianti che ogni anno fanno sforzi enormi per mettersi in regola si sono visti ancora una volta sottoposti alla concorrenza sleale di chi non rispetta le leggi”, rileva Ferraris. Di fronte alla delusione e alla rabbia dei commercianti di Campobasso, la Fipe invoca una più attenta e mirata programmazione per il futuro.
“Quest’anno è andata così, ormai non c’è più nulla da fare. Ma la speranza è che quanto si è verificato serva da lezione per le prossime manifestazioni che sono in calendario nel capoluogo e che prevedono la presenza di bancarelle e venditori ambulanti. La Guardia di Finanza, i Vigili, le Asl e tutto il sistema delle autorità preposte devono essere attivati affinché chi è in regola non si trovi in difficoltà rispetto a chi non lo è. Affinché, dunque, a chi non ha le necessarie autorizzazioni venga impedito di praticare commercio abusivo.
La crisi è già forte, i pubblici esercenti sono allo stremo delle forze, non possiamo permetterci di sobbarcarci le conseguenze dei mancati controlli, insieme all’onere di dovere essere noi a rilevare ciò che va e ciò che non va. Intervenga chi può e deve farlo”, è l’appello del presidente della Fipe.