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TERMOLI – “La Corte dei Conti ha censurato l’Amministrazione comunale di Termoli sul bilancio dove i conti non tornano. Non è stata riscontrata una sana gestione delle finanze del Municipio ma, al contrario, sono emerse gravi irregolarità”. Lo denunciano i consiglieri comunali di minoranza in conferenza stampa. Gli esponenti dell’opposizione hanno illustrato la nota dell’ente contabile molisano all’indomani della verifica del bilancio di previsione dove, secondo l’opposizione, sarebbero stati inseriti dei dati che non corrisponderebbero perfettamente a quelli in possesso dei revisori dei conti del Comune.
“Ogni volta che c’è una censura – hanno dichiarato gli esponenti di centro sinistra e Popolari-Liberali -, il sindaco addossa la responsabilità agli altri. Ora è giunto il momento, dopo 4 anni di gestione della città, che prenda atto delle proprie responsabilità”.
I consiglieri hanno chiesto la convocazione della commissione competente per discutere dei rilievi della Corte dei Conti. Ma la minoranza ha annunciato una serie di verifiche sui documenti inerenti: “tutte le concessioni edilizie rilasciate nel 2013 dal Comune così come l’accertamento su tutte le società esterne all’amministrazione che gestiscono servizi per conto del Comune per verificare la contrattualizzazione, così come paventato da più parti, di persone legate da parentela di vario tipo con consiglieri comunali ed assessori in carica”.
Gli esponenti dell’opposizione parlano di presunta “amicopoli” o “parentopoli” sulla quale hanno intenzione di vederci chiaro dopo le diverse segnalazioni giunte alla loro attenzione da più parti. “Tutto il materiale che raccoglieremo su queste questioni – ha commentato l’ex sindaco Remo Di Giandomenico – lo manderemo al Ministero dell’Economia e dell’Interno”.
L’ex sindaco Giandomenico parla anche di incongruenze sul bilancio. Per il servizio mensa era stata effettuata una previsione di entrata di 506 mila euro a fronte dell’incasso effettivo di 240.805 euro. Per le multe la stima in bilancio è di 700 mila euro, a fronte di un introito complessivo di 138.607 euro. Per gli asili nido è stata inserita la previsione di 250 mila euro a fronte dei 128.753 guadagnati. Per il recupero evasione era stata stimata la somma di 880 mila euro mentre il riscosso è di 42.076 euro. Dai mercati pubblici si era calcolato l’arrivo di un milione e mezzo mentre ne sono stati incassati 285 mila.