TERMOLI – I Consigli regionali costano alla collettività circa un miliardo di euro (un miliardo e novantacinque milioni per l’esattezza). Neppure la tanto discussa casta dei deputati arriva a tanto: nel 2012 la spesa certificata di Montecitorio non ha superato il miliardo. Il nostro Molise costa a noi molisani 11 milioni di euro. Dove finiscono tutti questi soldi? La fantasia dei politici quando si tratta di sperpero di denari pubblici non ha limiti. Ci sono le spese di rappresentanza dei Presidenti, i gruppi consiliari, il personale addetto al Consiglio e alla Giunta. E ancora consulenze, convegni e incarichi esterni .Altri soldi ogni anno, vengono messi a bilancio per il mantenimento e l’adeguamento delle varie sedi di rappresentanza e poi c’è il relativo parco auto. I consiglieri regionali sparsi nel Paese sono 1110 (945 sono invece i deputati e senatori), a cui vanno aggiunti gli assessori esterni. In alcuni casi anche i benefit dei consiglieri regionali riescono a superare quelli previsti per i parlamentari. La diaria, cioè l’assegno mensile destinato agli eletti per far fronte alle spese di vitto e alloggio nella città dove ha sede l’assemblea, la dice tutta.
Mentre i “poveri” deputati se la cavano con 3.500 euro al mese. A diversi consiglieri regionali sul territorio va molto meglio. Il Molise, riconosce ai suoi eletti una diaria minima di ben 4.500 euro netti al mese, esentasse, oltre lo stipendio ed il famigerato art. 7. E poi tanti altri vantaggi. Ci sono poi gli esperti chiamati a offrire le proprie competenze, spesso a fronte di cospicui pagamenti. Non dimentichiamo il parco macchine e le sedi regionali esterne. Allora come uscirne? La nostra idea è semplicissima e prevede un’articolazione territoriale completamente rivoluzionata rispetto a quella attuale spazzando via le Province e tutte le Regioni. Il tutto dovrebbe ruotare su due livelli: lo Stato centrale e i Comuni (sistema questo peraltro già in uso in passato nella nostra Italia).
Vincenzo Musacchio
Presidente – CO.RE.A. – Molise