myNews.iT - Per spazio Pubblicitario chiama il 393.5496623

“Il procedimento è molto lungo e richiede numerose certificazioni sia tecniche sia storiche ma rappresenta un passo necessario – commenta il neo presidente Colucci, consigliere Confcommercio – per la valorizzazione di una produzione alimentare di grande pregio e tradizione che vede insieme i produttori locali sammartinesi che, per la prima volta, concorrono per un obiettivo esclusivo e di rilevanza storica per l’intero territorio.” Questa non è altro che la prima pietra di un progetto che nei prossimi anni potrà contribuire all’economia di San Martino in Pensilis e dell’intero Molise.”
“Consolidiamo la nostra presenza sul territorio – afferma il direttore Confcommercio Irene Tartaglia – ponendo la dovuta attenzione nei confronti di un prodotto con un elevato valore aggiunto che, grazie alla sua riconoscibilità, siamo convinti sia capace di rafforzare il legame vincente tra prodotto tipico e turismo, anche attraverso una futura promozione di itinerari del gusto.”
Il Comitato si occuperà nell’immediato di progettare e realizzare iniziative per la promozione, la divulgazione, il coinvolgimento del territorio, per lo sviluppo ed il raggiungimento dell’obiettivo. Il Comitato raccoglierà, inoltre, utilizzerà tutte le fonti disponibili per elaborare ricerche, analisi e studi territoriali, alimentari e nutrizionali per l’ottenimento del marchio IGP. Il Comitato, infine, effettuerà ricerche ed ogni accorgimento per il recupero, per la conservazione e valorizzazione del patrimonio agroalimentare e culturale legato alla “Pampanella di San Martino in Pensilis”.
Questa preparazione tipica, anticamente, veniva preparata solo in occasione della festa della corsa dei carri del 30 Aprile e della fiera annuale del 30 Agosto. Oggi, preparata tutto l’anno, la Pampanella di San Martino in Penilis viene fatta con carne di maiale condita con sale, aglio e cosparsa di abbondante peperoncino dolce e piccante macinato. Occorrono alcune ore prima di infornare la carne così preparata che viene coperta con carta paglia bagnata e a fine cottura viene condita con aceto. La Pampanella deve il nome alle foglie della vite, i pampini, che in passato avevano la stessa funzione della carta paglia mantenendo umida la carne durante la cottura.