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TERMOLI – Siamo consapevoli della straordinaria importanza che il tema della gestione del servizio idrico riveste per le nostre comunità e per l’intero territorio regionale, ma anche dei profondi significati sociali, culturali e simbolici dell’acqua.
Pertanto intendiamo manifestare in modo forte la nostra preoccupazione per i contenuti della proposta di Legge regionale n. 136 “Disposizioni in materia di risorse idriche ed istituzione dell’Ente di governo dell’ambito del Molise (EGAM)”, di prossima discussione in sede di Consiglio Regionale.
In occasione del Referendum del 2011 c’è stata una manifestazione inequivocabile della volontà dei cittadini rispetto alla gestione dell’acqua, che deve essere considerata un bene comune, afferente alla sfera dei diritti umani e non governabile attraverso le regole del profitto. Ricordiamo che in Molise la partecipazione al voto è stata altissima, e la volontà espressa univoca, nella direzione chiarissima dell’esclusione di ogni possibilità di privatizzazione del bene comune acqua.
Gli strumenti che permettono di tradurre questi principi in politiche di governo non possono che essere degli strumenti indissolubilmente legati a pratiche di democrazia locale, di sussidiarietà e di forte partecipazione e coinvolgimento dei territori e delle istituzioni locali.
È evidente che le linee che da diversi anni stanno guidando la regolamentazione normativa dei vari governi nazionali tendono ad altri obiettivi, primo fra tutti quello dell’aggregazione fra i soggetti gestori, non solo su scala provinciale o regionale, ma ad un livello sovra-regionale.
A fronte di questo scenario siamo fermamente convinti che la Regione Molise debba intraprendere una strada diversa, attraverso un riassetto normativo che permetta di razionalizzare e rendere ancora più efficace ed efficiente la gestione del servizio idrico, ma senza espropriare le Comunità locali del proprio diritto a gestire il bene Acqua ed evitando una deriva accentratrice e a forte rischio di tecnocrazia.
Questo è tanto più vero in un momento in cui diviene importante rivendicare le competenze decisive per il governo del nostro territorio.
Fra queste la gestione dell’acqua e dei beni comuni è forse una delle più importanti.
Per questo chiediamo al Consiglio regionale di rivedere la norma in discussione, e di modificarla, prevedendo già nel testo della legge una dichiarazione netta di gestione totalmente pubblica, affidata in house ad un ente gestore unico che possa anche essere l’azienda Molise Acque, opportunamente risanata e trasformata per renderla conforme alle norme vigenti. Ciò in considerazione del fatto che sarebbe inutilmente oneroso rinunciare al patrimonio di conoscenze, attrezzature e personale di cui l’ente dispone, avendo già incarico la captazione dell’acqua e il trasporto fino alle reti comunali.
Chiediamo inoltre che sia garantita la pubblicità e la trasparenza delle riunioni del Comitato D’Ambito e delle Assemblee Territoriali di Bacino, e che sia conservata ai comuni che attualmente ne dispongono per il loro territorio la proprietà delle fonti. Riteniamo assolutamente insufficienti i compiti e i poteri attribuiti alla Consulta Idrica prevista nel disegno di legge: se si è davvero interessati a sostenere e incentivare il coinvolgimento e la partecipazione dei cittadini, occorre configurare un Comitato di Sorveglianza sul modello di ABC Napoli, al cui interno siedano rappresentanti locali del Forum Nazionale dei Movimenti Per l’Acqua e delle associazioni che abbiano lavorato sul tema, con funzioni di controllo, intervento, informazione e proposta su tutti gli aspetti della gestione del servizi idrico.
Il timore di un eventuale commissariamento non può giustificare l’adozione frettolosa di un testo che non tuteli il diritto dei cittadini molisani a mantenere in mani pubbliche la proprietà e la gestione di un bene così prezioso; sarebbe difficile far accettare alla popolazione un tradimento macroscopico della volontà espressa con il referendum, la cui importanza è stata così ben compresa e fatta propria anche grazie al lavoro incessante e capillare svolto sul territorio dalle associazioni che ora ne rivendicano l’attuazione.
Fondazione “Lorenzo Milani” ONLUS Libera Molise
Comitato Acqua Bene Comune Termoli
Forum Nazionale e Regionale dei Movimenti per l’Acqua