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MovimentoComuneTERMOLI – La crisi idrica che ha colpito così duramente la popolazione del basso Molise in questi giorni, nella sua gestione fa emergere delle precise e gravissime responsabilità, in primis quella dell’avvocato Sbrocca a cui evidentemente sfugge che il ruolo di Sindaco, dal punto di vista normativo, incorpora innanzitutto quello di responsabile della pubblica salute.

Trentacinquemila abitanti a cui viene negato il diritto fondamentale all’utilizzo dell’acqua pubblica per fini alimentari e potabili e’ una fattispecie gravissima, che non può e non deve passare sotto traccia; per una settimana i cittadini termolesi, confusi perché informati maldestramente e con un ingiustificabile ritardo, non vengono degnati di un servizio ausiliario di fornitura di acqua potabile tramite autobotti; vengono ingannati da una gestione comunicativa della crisi a dir poco scadente; esercenti che somministrano alimenti e bevande e che, abbandonati al loro destino, si sono dovuti sobbarcare ulteriori costi e tutte le criticità di un disservizio che però pagano profumatamente.

Protezione civile non pervenuta; un vero disastro, causato dalla scarsa attenzione e considerazione che questa Amministrazione comunale ha dimostrato di avere nei confronti del primo e principale dei diritti da garantire ai suoi concittadini: la fornitura idrica. Il Sindaco avrebbe richiesto l’indizione di un tavolo tecnico a cui dovrebbero sedere tutte le istituzioni coinvolte, così da far venire a galla (sic!) l’inutilità sinergica e politico/amministrativa dell’Unione dei comuni del basso Biferno.
Stupisce che la su citata richiesta sia arrivata a distanza di tre giorni rispetto all’inizio della crisi e indigna che durante la conferenza stampa del 02-12-2015 abbia scaricato gran parte delle responsabilità, come avrebbero consigliato i peggiori legulei, invece di affrontarle tempestivamente come un primo cittadino  attento avrebbe dovuto fare. Cosa dovremmo fare Sig. Sindaco se ci apprestassimo a dover fare i conti con una stagione invernale molto piovosa? Emigrare forse?  

Cercare luoghi in cui le crisi vengano gestite con responsabilità e salvaguardia nei confronti della salute dei propri concittadini? No, all’esodo di 35.000 cittadini incolpevoli preferiamo suggerire all’Avv. Sbrocca di ritirarsi totalmente alla vita forense, sarebbe un sollievo per noi cittadini e anche per lui, risparmiandogli, e risparmiandoci, l’ennesimo e i successivi buchi nell’acqua (tunnel).
La gestione privata di un bene pubblico e’ stata evidentemente fallimentare. Il privato per inesperienza, come ammesso in conferenza stampa, non è stato capace di garantire l’erogazione di un quantitativo minimo vitale di acqua, messo in ginocchio da appena due giorni di pioggia autunnale. Ma veniamo alla causa di tutti i mali: che fine ha fatto il tanto agognato Acquedotto Molisano Centrale che non riesce ancora, a distanza di 15 anni dall’inizio del lavori, a vedere la luce? Grazie a quell’opera si risolverebbero tutti i problemi annessi alla qualità e distribuzione dell’acqua sorgiva e potabile per la popolazione del basso Molise.

Il MoVimento 5 Stelle Termoli e Molise, già da diversi mesi, ha denunciato i gravi ritardi realizzativi dell’opera protocollando anche un’Interrogazione Parlamentare al fine di essere resi edotti circa i tempi per portare finalmente a termine la realizzazione dell’acquedotto.

L’Amministrazione comunale, come quella regionale, si è dimostrata completamente disinteressata rispetto a tale enorme problematica, ratificando ulteriormente le loro incompetenze o peggio ancora facendo maturare nei cittadini il legittimo dubbio del cui prodest?