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Gli avvocati del Presidente Roberti, Mariano Prencipe e Giuseppe Stellato: “Si richiamano addirittura, nell’articolo di oggi ed in virgolettato, frasi che il Presidente Roberti, senza timore di smentita, non ha mai pronunciato“.

Francesco Roberti e la moglie Elvira Gasbarro
Francesco Roberti e la moglie Elvira Gasbarro

TERMOLI – In risposta alla prosecuzione della pubblicazione degli atti dell’inchiesta della DDA di Campobasso su La Repubblica, gli avvocati del Presidente Roberti, Mariano Prencipe e Giuseppe Stellato, esprimono la loro posizione attraverso una nota ufficiale.

«Prendiamo atto che il quotidiano La Repubblica anche oggi, e probabilmente anche nei giorni e nelle settimane a venire continua nella pubblicazione degli atti dell’inchiesta che riguarda il Presidente Roberti.
Ci fa enormemente piacere che ieri hanno dato atto della estraneità del Presidente a qualsiasi contatto con la criminalità organizzata, ma lo stillicidio a “puntate” della vicenda richiama alla memoria il trattamento già in passato riservato ad altri esponenti politici di area avversa a quella del quotidiano in questione che poi sono stati assolti da ogni accusa», dichiarano gli avvocati.

La nota pone l’accento sul rischio di un’interpretazione distorta dovuta alla pubblicazione frammentaria delle informazioni, sottolineando che “in questi articoli si espone acriticamente la versione e le considerazioni della Polizia Giudiziaria che, come noto, non rappresentano la verità ma che dovranno essere vagliate da un giudice terzo“.

Il comunicato si riferisce inoltre a frasi attribuite al Presidente che, secondo gli avvocati, non avrebbe mai pronunciato: “Si richiamano addirittura, nell’articolo di oggi ed in virgolettato, frasi che il Presidente Roberti, senza timore di smentita, non ha mai pronunciato“.

Gli avvocati concludono evidenziando che le difese del Presidente e la correttezza del suo operato verranno esposte nelle sedi appropriate: “Le difese del Presidente Roberti e l’assoluta correttezza del suo operato verranno esposte nei tempi previsti dalla legge e dinanzi all’autorità giudiziaria competente e solo dopo se ne darà conto alla stampa con l’auspicio che questa, al di là di ogni orientamento politico o ideologico, ci riservi lo stesso spazio e lo stesso tempo dedicato alle informative di polizia“.

Gli avvocati ricordano anche che “alcune di queste informative non sono nemmeno state condivise dalla Procura della Repubblica che le ha già stralciate in previsione di una richiesta di archiviazione”.