I militari di Larino compiono un’impresa ed evitano una tragedia.
GUARDIALFIERA – Poteva terminare in tragedia la sfortunata avventura di un dodicenne che, in compagnia della mamma e di suo fratello, avevano deciso di fare una passeggiata nei pressi della diga del Biferno.
Invogliato all’escursione dalla bella giornata di sole e dalla curiosità, il ragazzo si è ritrovato improvvisamente tra il fango e la melma, che lentamente lo hanno risucchiato e fatto sprofondare fino al bacino.
Insieme a lui, la madre ed il fratello, anch’essi scivolati nel fango, impossibilitati a tirar fuori dal fango il dodicenne, sono riusciti a mettersi in salvo verso la parte più asciutta dello sterrato.
La madre, sempre più impaurita per il tempo trascorso nei vari tentativi infruttuosi, ha contattato il 112 e una pattuglia della Compagnia Carabinieri di Larino ha raggiunto il luogo dove il ragazzo era imprigionato nel fango.
Senza esitazione, i due militari si sono lanciati sul terreno umido ma non sono riusciti a raggiungere subito il ragazzo, sprofondando anch’essi nella melma.
Non disponendo in quel momento di materiali per il recupero a distanza, né potendo reperire altri strumenti di emergenza, c’è voluto l’intuito, la ferma determinazione e lo sprezzo del pericolo di uno dei due militari che, un po’ carponi e un po’ strisciando, è riuscito ad avvicinarsi al malcapitato senza sprofondare.
A quel punto il coraggioso carabiniere lo ha afferrato per il braccio, che più volte sfuggiva alla presa e, solo dopo numerosi tentativi, riusciva non senza fatica ad estrarre il ragazzo dalla melma, riconsegnandolo così alla mamma che, in attesa nelle immediate vicinanza, osservava tutta l’operazione di salvataggio. La resistenza del fango era tale che le scarpe del ragazzo restavano intrappolate nell’antro del fango.
Un brutto spavento per tutti ma finito bene grazie al tempestivo intervento dell’Arma e alla determinazione con cui i militari hanno proceduto.
Fortunatamente il ragazzo è rimasto illeso e ha ringraziato i Carabinieri, immortalando questa disavventura con una foto tra i suoi due angeli custodi, tra le lacrime felici della mamma ancora incredula ed un capannello di curiosi che hanno omaggiato i due militari con un fragoroso applauso.