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ROMA _ “Ho presentato una interrogazione al neo Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Francesco Profumo ” “nell’ambito delle innovazioni introdotte dalla riforma Gelmini, è stato emanato il regolamento D.P.R. n. 81/2009, contenente norme relative al dimensionamento della rete scolastica, il quale ha innalzato di una unità il numero massimo di alunni per classe, disponendone l’applicazione dal 2010/2011 – cosi l’On. Anita Di Giuseppe sui lavori parlamentari – I nuovi limiti massimi sono stati così determinati, scuola infanzia 26 alunni per classe, primaria 26, secondaria di I grado 27, secondaria di II grado 30 e non meno di 27, secondo il D.P.R. n. 81/2009).

Tali limiti, per effetto dell’art. 4 dello stesso regolamento, possono aumentare fino al 10% in sede di organico di fatto. In termini concreti, la soglia massima può raggiungere 29 bambini per sezione nella scuola dell’infanzia, a 29 alunni nelle classi di primaria, a 30 in quelle di I grado e a 33 nelle classi delle superiori, salvo alcune situazioni straordinarie regolamentate; tale situazione, che riguarda le scuole di tutta Italia, ha provocato non pochi problemi organizzativi ed amministrativi agli istituti scolastici e disagi agli studenti, tanto da spingere i genitori degli alunni interessati a presentare numerosi ricorsi e, in particolare nella Regione Molise, ha visto le prime sentenze, per citarne alcune, il TAR Molise si era già pronunciato contro l’accorpamento delle classi predisposto dall’Ufficio Scolastico Regionale e, come si apprende dalla stampa locale, a seguito di un ordinanza del Consiglio di Stato del 28 ottobre 2011, il Tar Molise si è nuovamente pronunciato con una misura cautelare il 25 novembre 2011, ribaltando l’ordinanza e sospendendo di nuovo l’accorpamento delle classi. Ho chiesto al Ministro – conclude l’On. Anita Di Giuseppe – se non ritenga necessario un tempestivo intervento, al fine di evitare in corso di anno casi simili a quelli degli istituti molisani, nel rispetto dei precedenti giuridici creati dalle numerose pronunce della giustizi amministrativa, e quali azioni intenda intraprendere per favorire il ripristino di criteri di formazione delle classi adeguati alle reali necessità e condizioni delle scuole e una riforma organica del sistema scolastico”.