CAMPOBASSO _ Un voto, anche quando non elegge alcuna coalizione, alcun partito, alcun candidato, non è mai inutile. Anche se apparirà disperso come goccia in un oceano può dirsi che, come si è detto autorevolmente ad altro proposito, se quella goccia non vi fosse….. mancherebbe. Quel voto, in prima apparenza inutile, occorrerà nel futuro a tutti coloro che vorranno osare, fare un tentativo di offrire gambe a un’idea, a un progetto. Diviene perciò una preziosa scorta di democrazia. Un voto che elegge, che viene usato da uno schieramento per governare, per acquisire potere e realizzare un progetto politico, è altrettanto valido se, e solo se, proviene da una fonte non coartata, non soggiogata da condizionamenti subiti, pressioni occulte, deviazioni ordite spesso con macchinosa abilità. Un voto così nuoce a chi lo dà perché gli deruba l’autonomia di pensiero, nuoce a chi lo riceve, perché tutto ciò che basa su quel consenso verrà eretto, sarà fatto e costruito su terreno malfermo.
Un sindaco di un comune del Molise in piena campagna elettorale, in un colloquio disteso, a sguardi incrociati mi disse: “Il mio cuore batte per una parte, ma se voglio bene ai cittadini da me amministrati debbo sostenere la parte avversa”. Ecco uno dei casi in cui si verifica che un gesto percepito pieno di altruismo svela la propria contenuta povertà ideale. Meglio salvare la vita concepita nell’anteporre la materia che altrimenti domani mancherà o salvaguardare l’ideale che da domani con vesti dismesse e impoverite sorreggerà, scuderà, armerà il braccio di qualsiasi nuova proposta? Ai nostri figli, ai giovani che abitano i nostri territori abituati alle domande a risposta chiusa, ai test di ammissione, che casella vorremmo fargli crocettare? Perciò preferiamo pensare che dice una non-verità chi sostiene che i voti si contano e non si pesano. Pesa tanto di più un consenso dato con la consapevolezza di esprimere ciò in cui si crede. Nel tempo la tara farà la differenza.
Giancarlo Giovannitti del Movimento “COSTRUIRE DEMOCRAZIA”.
Questo intervento è stato scritto da uno che ha fatto le scuole alte…… chi mi spiega cosa voleva dire l’autore?
Contare o pesare?
Dopo aver letto che “Perciò preferiamo pensare che dice una non-verità chi sostiene che i voti si contano e non si pesano” sono rimasto confuso perchè:
– Iorio ha vinto dopo che sono state contati e non pesati i voti;
– Frattura, secondo la voce che circola, ha chiesto che i voti siano ricontati e non ripesati.
A questo punto non ci capisco più niente.
Curiosità
Questo intervento è stato firmato per caso da un aspirante consigliere regionale che dei novantadue voti di preferenza riportati nella provincia di Campobasso non ne ha ottenuto nessuno a Termoli?