myNews.iT - Per spazio Pubblicitario chiama il 393.5496623
Oreste Campopiano
TERMOLI _ L ‘implosione della (ex) maggioranza al Comune di Termoli, con le dimissioni del Sindaco nel giorno in cui si venera S.Barbara (patrona degli esplosivi , martire decapitata per mano di suo padre), sembra quasi uno scherzo del destino. E se è vero che ciascuno si costruisce il suo , non vi è dubbio che il Sindaco di Termoli abbia scelto la strada peggiore , senza dubbio la più…esplosiva. Veniamo al dato: le seconde dimissioni di Vincenzo Greco intervengono a meno di un anno dalle prime. Il dato è di per sé emblematico della situazione di confusione politica, prima ancora che istituzionale, che regna al Comune di Termoli.

Una situazione incresciosa ed intollerabile che va ascritta a sua responsabilita’ esclusiva, per una doppia ragione: la prima di carattere politico, la seconda personale. Partiamo dalla prima: Vincenzo Greco ha sempre tenuto in scarsissima considerazione i partiti e le formazioni civiche della sua stessa maggioranza, ritenendo evidentemente che la legittimazione del voto popolare fosse da sola sufficiente a consentirgli di governare, anche senza il sostegno dei Partiti. Errore gravissimo se solo avesse considerato che, una volta affievolitosi l’entusiasmo della vittoria,anche il consenso popolare tende fisiologicamente a ridursi .Allora i conti vanno fatti con le forze politiche che devono sostenere l’azione dell’amministrazione per tutta la durata del mandato.

La stabilità degli organismi, la ricerca della condivisione delle scelte, il senso dell’appartenenza, diventa condizione imprescindibile per la operatività e la esistenza di una amm.ne che vuole governare il pubblico interesse. E’ accaduto invece che nel volgere di pochi mesi sono esplose visibilmente le contraddizioni e le incomprensioni tra i partiti ed il Sindaco, con le conseguenti mutazioni dell’assetto politico ed istituzionale del Comune .

Si ricorderà il lungo e defatigante contrasto con il PD, la supponenza ed il sostanziale disprezzo delle indicazioni riportate in documenti ufficiali degli organi territoriali di quel partito; le epurazioni di assessori eletti in quell’area ( e non solo); le sdegnate prese di distanza di gran parte dell’area di consenso politico di provenienza “civica”; la evidente incapacita’ ,in questo complessivo e confuso quadro ,di dare corso al programma offerto alla Citta’ in campagna elettorale. Vincenzo Greco è vittima del suo stesso modo di interpretare il delicato ruolo che gli era stato offerto.

Ed e’stato decapitato, proprio come S.Barbara, per mano di coloro i quali lo avrebbero certamente sostenuto fino in fondo, se lui non li avesse proditoriamente traditi. Il tentativo posto in essere in queste ore di ricucire quello strappo non avra’ esito ,come invece capito’ con le precedenti “irrevocabili” dimissioni. A Vincenzo Greco mancano i numeri, le volontà , la credibilità, le prospettive da offrire, il tempo residuo di un mandato asfittico.

Quanto al secondo aspetto, quello personale, non vi è dubbio che il carattere dell’uomo ha scavato un ulteriore fossato tra lui e la Città . Sospettoso, scostante, ossessivo nelle sue convinzioni, ha interpretato il ruolo istituzionale quasi fosse una missione , nella falsa rappresentazione che la storia recente di questo territorio fosse sostanzialmente una storia criminale. Cosicché, anziché liberare le energie vitali di questa società, stimolare la crescita economica, guardare al bene comune, ha di fatto bloccato il sistema , avvitandolo in una visione manichea , sterile ed autoreferenziale. Dopo la sconfitta di Pavia del 24 febbraio 1535 che lo rese prigioniero di Carlo V, il Re di Francia Francesco I esclamò: tutto è perduto fuorché l’onore!”. Chissà se il nostro eroe vorra’ salvare almeno quello.

(avv.Oreste Campopiano)

Gruppo Misto N.PSI Termoli